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Tra le forme di eritema cutaneo più lievi e che comportano gli effetti meno gravi e duraturi c'è l'eritema da calore. Si tratta di un arrossamento della pelle causato da una prolungata esposizione a un forte calore diretto. Molto spesso questo disturbo compare in estate quando si prende il sole troppo a lungo e a volte è accompagnato dalla secchezza della pelle; inoltre l'epidermide può apparire pruriginosa. L'eritema cutaneo da calore interessa soprattutto le donne anziane e compare per lo più sulle creste tibiali anteriori oppure sull'addome. Nel primo caso è spesso una conseguenza dello stare seduti vicino a fonti di calore a una distanza troppo ravvicinata, mentre nel secondo può essere collegato all'applicazione di una borsa dell'acqua calda o di un termometro. In genere si combatte la secchezza e il prurito cutaneo applicando una crema emolliente lenitiva. L'arrossamento si riduce con il tempo, ma perché scompaia completamente bisogna intervenire sulla causa scatenante.
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Una forma acuta di infiammazione della pelle è l'eritema cutaneo polimorfo, che a volte può anche colpire le mucose interne. Si tratta di un eritema multiforme, che compare in diverse varietà e che a volte è accompagnato da un generalizzato malessere. Questa forma di eritema può avere differenti cause scatenanti: ad esempio può comparire come reazione allergica ad alcuni farmaci. Risultano più diffusi i casi che coinvolgono la penicillina, i barbiturici, i sulfamidici e i salicilati. In alternativa l'eritema polimorfo può essere un sintomo di alcune infezioni virali (ad esempio la febbre labiale erpetica) oppure batteriche; tra queste si ricorda l'infezione streptococcica della gola. Anche durante la gravidanza oppure a seguito di una radioterapia o di una vaccinazione può comparire un generale arrossamento della pelle. Tuttavia bisogna tenere a mente che metà dei casi non ha un motivo apparente e che l'incidenza maggiore riguarda giovani, donne e bambini.
L'eritema cutaneo polimorfo si distingue leggermente dalle altre forme: sugli arti e a volte sul resto del corpo (viso compreso) compare un’eruzione simmetrica simile a quella del morbillo. Infatti è formata da puntini rossi, spesso pruriginosi e che formano vescicole oppure diventano una vera e propria forma di orticaria; in questo caso si presentano come ponfi rossi rilevati al cui centro si trova una parte chiara. Possibili sintomi correlati sono febbre, cefalea, mal di gola e diarrea. Nel caso della sindrome di Stevens-Johnson anche le mucose degli occhi, della bocca e dei genitali si infiammano e si ulcerano. La terapia dipende dalla causa scatenante dell'eritema cutaneo: se è una reazione allergica a una particolare sostanza usata nel trattamento di un'altra malattia, è necessario sospenderne l'assunzione. Se a provocare l'arrossamento della pelle sono delle malattie, bisogna intervenire prima su di esse. A volte si somministrano corticosteroidi per alleviare l'infiammazione e l'irritazione, mentre nel caso della sindrome di Stevens-Johnson si assumono anche analgesici, sedativi e molti liquidi, persino per via endovenosa.
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