Eritema cutaneo

Che cos'è l'eritema cutaneo e le caratteristiche

Con il termine eritema cutaneo vengono indicati diversi disturbi, tuttavia si tratta in ogni caso di un arrossamento della pelle. Sono presenti tante forme attraverso cui questa tipologia di dermatiti può presentarsi, ognuna legata a una causa differente. Tra i disturbi di cui l'arrossamento della pelle costituisce uno dei sintomi principali ci sono l'eritema poliforme, il lupus erimatoso sistemico, l'eritema nodoso e l'eritema infettivo. Quest'ultimo rappresenta quinta malattia più diffusa che provoca un'irritazione e un arrossamento della pelle. Le cause dell'eritema cutaneo sono molte e varie tra loro: ad esempio la forma che colpisce l'epidermide del viso può essere provocata da vampate di calore, rossori, aumento della temperatura e ustioni solari. Inoltre esistono diverse condizioni cutanee legate all'eritema cutaneo, in particolare l'acne, l'orticaria, la dermatite, l'erisipela, l’eczema e la rosacea.
Sintomi eritema

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Le forme di eritema cutaneo: l'eritema da calore

Eritema gamba Tra le forme di eritema cutaneo più lievi e che comportano gli effetti meno gravi e duraturi c'è l'eritema da calore. Si tratta di un arrossamento della pelle causato da una prolungata esposizione a un forte calore diretto. Molto spesso questo disturbo compare in estate quando si prende il sole troppo a lungo e a volte è accompagnato dalla secchezza della pelle; inoltre l'epidermide può apparire pruriginosa. L'eritema cutaneo da calore interessa soprattutto le donne anziane e compare per lo più sulle creste tibiali anteriori oppure sull'addome. Nel primo caso è spesso una conseguenza dello stare seduti vicino a fonti di calore a una distanza troppo ravvicinata, mentre nel secondo può essere collegato all'applicazione di una borsa dell'acqua calda o di un termometro. In genere si combatte la secchezza e il prurito cutaneo applicando una crema emolliente lenitiva. L'arrossamento si riduce con il tempo, ma perché scompaia completamente bisogna intervenire sulla causa scatenante.

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Cosa c'è da sapere sull'eritema cutaneo polimorfo

Eritema Una forma acuta di infiammazione della pelle è l'eritema cutaneo polimorfo, che a volte può anche colpire le mucose interne. Si tratta di un eritema multiforme, che compare in diverse varietà e che a volte è accompagnato da un generalizzato malessere. Questa forma di eritema può avere differenti cause scatenanti: ad esempio può comparire come reazione allergica ad alcuni farmaci. Risultano più diffusi i casi che coinvolgono la penicillina, i barbiturici, i sulfamidici e i salicilati. In alternativa l'eritema polimorfo può essere un sintomo di alcune infezioni virali (ad esempio la febbre labiale erpetica) oppure batteriche; tra queste si ricorda l'infezione streptococcica della gola. Anche durante la gravidanza oppure a seguito di una radioterapia o di una vaccinazione può comparire un generale arrossamento della pelle. Tuttavia bisogna tenere a mente che metà dei casi non ha un motivo apparente e che l'incidenza maggiore riguarda giovani, donne e bambini.


Eritema cutaneo: Sintomi e terapia consigliata

Eritema cutaneo L'eritema cutaneo polimorfo si distingue leggermente dalle altre forme: sugli arti e a volte sul resto del corpo (viso compreso) compare un’eruzione simmetrica simile a quella del morbillo. Infatti è formata da puntini rossi, spesso pruriginosi e che formano vescicole oppure diventano una vera e propria forma di orticaria; in questo caso si presentano come ponfi rossi rilevati al cui centro si trova una parte chiara. Possibili sintomi correlati sono febbre, cefalea, mal di gola e diarrea. Nel caso della sindrome di Stevens-Johnson anche le mucose degli occhi, della bocca e dei genitali si infiammano e si ulcerano. La terapia dipende dalla causa scatenante dell'eritema cutaneo: se è una reazione allergica a una particolare sostanza usata nel trattamento di un'altra malattia, è necessario sospenderne l'assunzione. Se a provocare l'arrossamento della pelle sono delle malattie, bisogna intervenire prima su di esse. A volte si somministrano corticosteroidi per alleviare l'infiammazione e l'irritazione, mentre nel caso della sindrome di Stevens-Johnson si assumono anche analgesici, sedativi e molti liquidi, persino per via endovenosa.



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