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Le cause precise di questa malattia sono ancora sconosciute ma è possibile che l'origine sia virale. La dermatite si manifesta con maggiore frequenza in primavera ed in autunno. Se i sintomi persistono per oltre tre mesi, se le eruzioni hanno un'estensione veloce, se sanguinano o se ne fuoriesce del pus, è sempre necessario consultare il medico. Alcuni farmaci potrebbero favorire la pitiriasi rosea trai quali: il bismuto, i barbiturici (sedativi), l'oro (usato per l'artrite reumatoide), l'isotretinoina (antiacne cistica), il captopril (antipertensivo), il metonidrazolo (antibiotico) e D-pecillamina (antinfiammatorio per l'artrite). La pitiriasi rosea è una piuttosto rara e non è contagiosa. Su 50 pazienti che si rivolgono ad un dermatologo solo uno è affetto dalla malattia. Si è visto che circa lo 0,15% della popolazione viene colpito da questa forma di dermatite.
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La pitiriasi rosea esordisce con una macchia singola della dimensione tra 2 e 10 cm con i bordi in rilievo. Nel giro di qualche giorno o di qualche settimana le varie macchie che ricoprono il corpo saranno di 1-2 cm raggruppate su addome, petto, arti superiori o inferiori. A volte le macchie arrivano al collo ma raramente al viso. Non tutti i pazienti soffrono di prurito ma solo il 25% di essi. Nella maggior parte dei casi l'eruzione cutanea dura da 6 a 8 settimane, sebbene potrebbe permanere per qualche mese. Prima della comparsa della macchia iniziale il paziente può avere dei sintomi simili a quelli dell'influenza: stanchezza, mal di testa, mal di gola, nausea e inappetenza. L'eruzione della pelle è simile a quella di altre patologie cutanee come l'eczema, la psoriasi e la tinea versicolor.
La diagnosi della pitiriasi rosea avviene innanzitutto con l'osservazione dell'eruzione cutanea. Le analisi del sangue di solito mostrano globuli rossi nei valori normali ma quelli bianchi potrebbero risultare aumentati, soprattutto i linfociti B, il che indica un'origine infettiva. Un altro valore caratteristico è la VES alta. La diagnosi può a volte avvalersi anche di una biopsia cutanea. Sebbene la malattia non necessiti di una cura perché regredisce da sola, spesso vengono utilizzati farmaci per lenire il prurito, come creme emollienti ed al cortisone. Se ci sono infezioni batteriche secondarie occorrerà in aggiunta una crema antibiotica mentre gli antistaminici orali contribuiscono a ridurre il prurito. Per i pazienti che non reagiscono al trattamento è utile la terapia con raggi UVB o esposizione solare ben controllata.
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