La sindrome di Haglund causa un dolore nella zona retrocalcaneale del piede ma la relativa diagnosi è spesso difficoltosa in quanto il quadro clinico può far pensare ad altre cause di dolore, cioè ad infiammazioni di vario genere, ad esempio del tendine d'Achille, ad una borsite cioè un'irritazione della borsa retrocalcaneale o ad artropatie ed artriti reumatoidi. Solo nella situazione in cui la deformazione ed i sintomi siano chiari e molto evidenti il medico potrebbe essere in grado di fare la diagnosi altrimenti è necessario richiedere una radiografia o ecografia del calcagno, per determinare con sicurezza se l'osso del tallone assume la disposizione tipica associata alla sindrome di Haglund. Le analisi possono semplicemente consigliare l'uso di plantari adeguati per stabilizzare il piede e alleviare il dolore.
Il trattamento della deformità di Haglund è in relazione alla sua gravità e all'inizio potrebbe concentrarsi solo ad alleviare il dolore e regolare lo sforzo e la pressione sul tallone. In certi casi è sufficiente indossare scarpe comode e aperte o zoccoli, o anche semplicemente associare alle calzature degli idonei plantari o semplici talloniere. In altri casi occorre integrare queste soluzioni con applicazioni fisioterapiche a base di massaggi dei tessuti molli dei piedi o ultrasuoni e contemporaneamente associare farmaci antinfiammatori. Se i metodi meno invasivi non hanno effetto, si può ricorrere all'intervento chirurgico per rimuovere o levigare l'eccesso di tessuto osseo dal tallone, riducendo in questo modo la pressione sulla borsa e sui tessuti molli. L'intervento in genere non necessita di anestesia generale.
È possibile ridurre il rischio di sviluppare la deformità di Haglund prendendosi cura dei propri piedi, utilizzando calzature appropriate e comode, che evitino il più possibile i problemi alle dita, al tallone, ai fianchi e siano provviste di suole che assorbano il più possibile gli urti. Occorrerebbe inoltre che le scarpe fossero dotate di caratteristiche adeguate all'attività che si deve svolgere o alla superficie del terreno che si deve calpestare. Se possibile è opportuno evitare di correre su superfici dure o in salita. È una buona abitudine fare frequentemente e per un tempo prolungato degli opportuni esercizi di stretching, soprattutto durante il riscaldamento prima di un'eventuale corsa, per prevenire una possibile infiammazione del tendine di Achille. Tenere poi durante l’attività atletica un'andatura giusta, senza forzare.
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