L'esame emg è prescritto nella diagnosi di problemi che molto spesso colpiscono gli sportivi come dolori articolari, tendiniti, strappi e contratture muscolari. Spesso è richiesta da medici del lavoro, per valutare la predisposizione di un lavoratore ad una data mansione aziendale. In particolare è richiesta per verificare la sindrome del tunnel carpale, o se il nervo ulnare è intrappolato nelle ossa del gomito o in quelle del polso (sindrome di Guyon). L'esame può essere richiesto per capire lo stato generale della rete neurale nel caso si sospetti una sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Nel caso siano invece interessati interi muscoli, quindi sia quelli delle regioni articolari che quelli spinali, l'elettromiografia è l'unica soluzione per capire se il problema è del muscolo o della giunzione neuromuscolare, come nel caso della miastenia gravis.
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L'esame emg è un esame non invasivo, nel caso siano applicati elettrodi superficiali. Invece nel caso gli impulsi siano dati ai muscoli attraverso l'inserimento di aghi, l'esame risulta essere fastidioso e non facile da supportare. Punture di aghi a parte, risulta essere un esame ben tollerato, che dura pochi minuti. Esistono però dei casi in cui l'impulso elettrico può non essere ben supportato dal corpo umano. In particolar modo chi ha pacemaker o stimolatori cardiaci, deve essere monitorato per capire influenze dell'impulso sul funzionamento del dispositivo. Da studi clinici si è dimostrato che il problema potrebbe nascere con i pacemaker di vecchia generazione, quelli monopolari, con i nuovi sono molto rari. In genere è possibile disattivare momentaneamente il dispositivo e comunque prima di effettuare l'esame è necessario avvisare il medico e presentare anche un certificato emesso dal medico cardiologo che autorizzi l'esame.
L'esame emg è un esame funzionale e come dice la parola stessa serve a indicare la misura in cui il nervo o il muscolo non funziona. Non indica che patologia è in corso. Infatti il dolore resterà e non si avranno idee chiare circa la natura del dolore o il punto in cui il nervo o la parte muscolare è interessata dal problema. È necessario fare ulteriori esami di verifica come la risonanza magnetica, la TAC e l'ecografia, che valuta le condizioni del nervo. Con questi esami sono invece di natura morfologica, vanno a capire se c'è una infiammazione, una compressione, o un'accavvallamento. Quindi bisogna capire che l'elettromiografia non è risolutiva, non permette di capire qual è il problema, è certamente uno degli esami iniziali, ma sicuramente saranno necessari altri esami per indagare qual è il problema che porta al disturbo sofferto.
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