Antidepressivi

Depressione e antidepressivi

La depressione, spesso conosciuta col nome di male nero, è diventata la malattia emblema del nostro secolo: si stima, infatti, che essa interessi attualmente oltre 340 milioni di persone con un' incidenza maggiore per quanto riguarda il genere femminile. La depressione può essere scatenata da fattori biologici o psicologici ed è caratterizzata da un costante stato di angoscia, di insoddisfazione e di assoluta sfiducia nelle proprie capacità e nel futuro. I fattori biologici sono individuabili in una maggiore predisposizione genetica alla malattia. Quelli psicologici vanno invece individuati in esperienze dolorose, generalmente rappresentate da un lutto o da una delusione amorosa. La depressione grave può sfociare in tentativi di suicidio e in uno stato di acuta sofferenza e deve essere curata con farmaci specifici: gli antidepressivi.
Persona depressa

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Inibitori della ricaptazione della serotonina

Capsule prozac Tra gli antidepressivi comunemente più utilizzati nel trattamento degli stati depressivi ci sono i cosiddetti inibitori della ricaptazione della serotonina. La serotonina, o meglio una produzione insufficiente di questo inibitore, è considerata una delle principali concause delle depressione. Tra gli inibitori della ricaptazione della serotonina il più celebre è sicuramente il Prozac. Gli antidepressivi appartenenti a queste categorie sono largamente utilizzati nelle terapie standard dal momento che rispetto ai vecchi farmaci triclici presentano meno effetti collaterali e non presentano elevati livelli di tossicità. Tuttavia, anche questi antidepressivi possono comportare alcuni effetti indesiderati come ad esempio irritabilità, ansia, sonnolenza, ma anche secchezza del cavo orale, diminuzione dell'appetito e anche degli impulsi e della pratica sessuale. Nonostante questo restano tra i farmaci più sicuri di questa categoria.

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Gli effetti dello xeristar

Pillole colorate Un'altra importante categoria di farmaci di antidepressivi è quella costituita dagli inibitori della ricaptazione della serotonina e della norepinefrina. Tali farmaci agiscono oltre che sulla serotonina anche sulla noradrenalina. Essi modificano la capacità di questi due neurotrasmettitori di ricevere, captare e rilasciare messaggi. Uno dei farmaci più noti di questa tipologia di antidepressivi è lo Xeristar. A differenza dei semplici inibitori di serotonina, i farmaci che agiscono anche sulla noradrenalina possono presentare sintomi a astinenza e, in alcuni casi, è necessaria una diminuzione della dose. Tra gli effetti collaterali di questi antidepressivi si segnalano nausea, secchezza del cavo orale, cefalea, costipazione, sonnolenza oppure insonnia, agitazione e tremori. Sembra che i farmaci riescano a inibire la violenza e l'aggressività di chi li assume nei confronti del prossimo, e possono anche essere utilizzati in questo senso.


Antidepressivi: Nuovi classi di psicofarmaci

Pillole Le sperimentazioni per la creazione di nuovi antidepressivi rappresentano uno dei punti focali della ricerca neurobiologica, soprattutto vista la diffusione della malattia. Recentemente si stanno testando e si sta valutando l'efficacia di nuovi farmaci che, rispetto a quelli utilizzati fino ad oggi, dovrebbero presentare meno effetti collaterali. Tra i più importanti ricordiamo i farmaci inibitori specifici noradrenergici e serotoenergici. Essi agiscono causando una maggiore produzione della neurotrasmissione noradrenergica e serotoenergica. Tra i più conosciuti e prescritti possiamo citare il Lantanon anche noto come Mianserina; e la Mirtazapina conosciuta maggiormente col nome di Remeron, Avanzon e Zispin. Ancora non si è appurata a fondo l'efficacia di questa nuova categoria di farmaci, così come i potenziali effetti collaterali non sono ancora del tutto noti e in fase di accertamento.



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