Esi Propolgola Spray con Miele di Mannuka Integratore Alimentare - 20 ml Prezzo: in offerta su Amazon a: 5,5€ (Risparmi 4,4€) |
Per la tendinite della zampa d'oca la terapia prevede di ridurre il più possibile il dolore. Il riposo è una necessità primaria, come per ogni tipo di infiammazione dei tendini, evitando esercizio fisico e lavori pesanti. È utile l'applicazione di ghiaccio, 2-3 volte al giorno, per 10-15 minuti per volta. Un tutore che tenga il ginocchio in estensione, per far riposare l'articolazione, può essere di grande aiuto. Applicare creme e gel a base di antinfiammatori, 3 volte al dì, porterà ulteriori benefici. La fisioterapia può essere una soluzione al dolore ed all'infiammazione, mediante tecniche come il laser, gli ultrasuoni, la Tecar e la ionoforesi. In caso di peso corporeo eccessivo, occorre assolutamente perdere i chili di troppo. Può essere opportuno indossare scarpe con l'avampiede un po' più basso del tallone.
Una volta terminata la fase acuta e quindi quando non è più presente il dolore, bisogna proseguire con dei trattamenti conservativi, per prevenire eventuali recidive. Il ritorno alla pratica sportiva richiede un'adeguata preparazione. Occorre praticare degli esercizi propriocettivi e molto stretching dei muscoli delle gambe, in particolare il quadricipite, i flessori della gamba ed i polpacci, per evitare le contratture che sono un fattore predisponente alla tendinite. È spesso necessario rieducare il paziente alla corretta deambulazione. Il lavoro combinato di fisioterapista e fitness trainer permette al paziente di potenziare in palestra gli arti inferiori, ad esempio con esercizi per il quadricipite (in isometria) e soprattutto per il vasto mediale. Il paziente sportivo deve ritornare ad allenarsi come prima in maniera molto graduale, senza forzature né fretta.
Per la tendinite della zampa d'oca la terapia può comprendere anche antinfiammatori per uso orale (FANS) e, nei casi più gravi, infiltrazioni di farmaci cortisonici. È eventualmente necessario ridurre e correggere il piede piatto. Il diabete è un fattore di rischio ed i soggetti affetti dall'infiammazione al ginocchio devono controllare la patologia. Per ciò che riguarda la diagnosi, solitamente basta la valutazione clinica. Talvolta è sufficiente che il medico constati il solo dolore alla palpazione dell'estremità alta della tibia. La diagnosi clinica può quindi essere confermata con sicurezza da esami come ecografia e risonanza magnetica. La diagnosi differenziale prevede: cellulalgia mediale dolorosa, lesioni del legamento collaterale mediale e del menisco, fratture da stress e dolore da irritazione del nervo safeno.
COMMENTI SULL' ARTICOLO