Ragadi anali

Cosa sono le ragadi anali

Le ragadi anali sono un disturbo più o meno diffuso. Persistenti, dolorose e talvolta anche recidive, non sono semplici da curare. Pertanto, per una soluzione definitiva, si ricorre spesso alla chirurgia. Si tratta di piccoli ma profondi tagli nella mucosa del canale anale, formatisi in seguito alla defecazione. Con il passaggio delle feci, infatti, l'ano si dilata. In condizioni normali, l'attività avviene senza sforzi. In presenza di stitichezza o di feci grosse, l'ano si dilata eccessivamente procurando degli strappi nella pelle. Da questi tagli fuoriesce in genere del sangue di colore rosso vivo, da non confondere con perdite rosso scuro, indice di patologie più serie che richiedono un tempestivo consulto medico. Di solito, i piccoli sanguinamenti da ragadi anali si risolvono in pochi giorni. Qualora le ulcerazioni ricorrano sempre nello stesso punto, senza rimarginarsi, bisogna consultare necessariamente uno specialista.
Stitichezza ragadi anali

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Cause principali delle ragadi anali

Lassativi causano ragadi Secondo alcuni specialisti, le ragadi anali compaiono a seguito di uno sforzo eccessivo durante la defecazione. Per agevolare il passaggio di feci grosse e dure, l'ano si dilata più del dovuto procurando delle lesioni più o meno profonde nella mucosa. La stitichezza, pertanto, risulta essere un fattore predisponente del disturbo. Altri studiosi considerano poco attendibile questa teoria, ritenendo che la stitichezza sia invece una diretta conseguenza delle ragadi anali. Il soggetto evita volontariamente la defecazione per timore del dolore generato dalle ulcerazioni, provocando così una stipsi consapevole. Altri pazienti, per agevolare l'atto di evacuazione assumono lassativi. Anche la diarrea può incidere sul benessere dell'orofizio anale. L'alterazione nel naturale ph, comporta la comparsa di taglietti ed escoriazioni sulla mucosa. Le ragadi anali possono comparire anche in gravidanza, a seguito di una vita sedentaria, di un'alimentazione non equilibrata, di scarsa igiene intima.

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Sintomi più comuni per riconoscere le ragadi anali

Diagnosi ragadi anali Le ragadi anali sono un disturbo molto fastidioso e doloroso. Possono risolversi in pochi giorni, come anche protrarsi e sfociare nella forma acuta e cronica. Si riconoscono dall'intenso dolore accompagnato da prurito e bruciore durante il passaggio delle feci. I sintomi possono durare alcuni minuti come anche parecchie ore. Un altro evidente campanello d'allarme viene rappresentato dalle piccole perdite di sangue di colore rosso vivo. Il paziente, in genere, riferisce difficoltà nello stare seduto e, al tempo stesso, in piedi per più di un dato periodo. Non riesce a dormire serenamente la notte ed al mattino si sveglia stanco. Le ragadi anali sono, infatti, accompagnate da vere e proprie fitte. Ciò accade perché la sezione interessata è fortemente vascolarizzata e ricca di terminazioni nervose. Ne consegue una seria compromissione delle normali attività quotidiane. Pertanto, al persistere dei sintomi, bisogna consultare immediatamente uno specialista.


Ragadi anali: Cure e rimedi naturali

Rimedi preventivi ragadi Le ragadi anali possono essere alleviate con semplici accorgimenti quotidiani. Bere molta acqua e seguire un regime alimentare ben equilibrato nonché ricco di fibre migliora la peristalsi, rendendo le feci più morbide e più semplici da evacuare. Pertanto, prediligere pane e pasta integrale, frutta, verdura di stagione e cereali. È possibile, inoltre, ricorrere ad integratori di fibre su consiglio medico o dell'erborista di fiducia. Per ridurre gli spasmi dello sfintere, si possono eseguire degli impacchi con acqua tiepida e coadiuvare i lavaggi con pomate o creme antinfiammatorie, anche naturali, a base di calendula, ippocastano, centella asiatica o elicriso. Questi rimedi sono preventivi e curativi in caso di ragadi anali leggere. Qualora, invece, il problema fosse già in fase acuta oppure cronica, dietro consiglio medico, potrebbe essere necessario ricorrere alla chirurgia.



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