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I sintomi rosolia possono essere come abbiamo già accennato in precedenza, confusi con quelli di altre malattie simili come il morbillo o la varicella che volendo, fanno parte della stessa famiglia dal punto di vista medico-scientifico. Di norma a gettare il primo allarme sulla presenza della rosolia è la prima manifestazione di eruzione cutanea, vale a dire la comparsa di piccole macchioline rosse e piatte che incominciano ad apparire dapprima dietro le orecchie e solo successivamente iniziano a diffondersi sulla fronte, sul viso e su tutto il resto del corpo. La comparsa di queste macchie rappresenta però la sola fase iniziale della malattia, visto che sono destinate a scomparire dopo pochi giorni senza alcune cura necessaria da seguire e senza l'assunzione di specifici medicinali.
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Il secondo campanello d'allarme che faccia pensare alla presenza e allo sviluppo della rosolia, è quello riguardante l'ingrossamento dei linfonodi, ossia di quelle ghiandolette poste dietro al collo che in caso di infezione in corso all'interno dell'organismo si ingrossano e si attivano per inviare i globuli bianchi a combattere l'infezione. A completare la lista dei tre sintomi che delineano la presenza della rosolia si aggiunge infine la febbre, che seppur non si presenti ad elevate temperature viene sempre accompagnata da occhi rossi e gonfi, mal di gola tosse e raffreddore. Tutti i sintomi sopra elencati tendono a svanire in pochi giorni, ma se i linfonodi rimangono gonfi è inevitabile pensare alla presenza di rosolia e quindi di un'infezione in atto all'interno dell'organismo che va curata con le dovute precauzioni.
È necessario precisare che una rosolia non diagnosticata in tempo aggrava senza dubbio la situazione del malato e spesso può sfociare con un'estensione dello stato dell'infezione che si manifesta anche sotto forma di otite o encefalite. In gravidanza invece, è necessario prestare maggiore attenzione alla presenza della manifestazione di questa malattia esantematica, poiché può causare se non curata ne diagnosticata in tempo un aborto spontaneo. La malattia si trasmette semplicemente tramite starnuti e tosse. La cura più adeguata è quella fatta di antifebbrili e antidolorifici, in particolare quelli che contengono i principi attivi di paracetamolo o ibuprofene. Come le altre malattie esantematiche, anche la rosolia si può prevenire semplicemente con una vaccinazione preventiva che è consigliato effettuare una prima dose a 12-15 mesi e una seconda dose a 5-6 anni.
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