Come già citato in precedenza, il segno allarmante è il dolore gastro-intestinale. Solitamente il malessere è attenuato dalla defecazione ma poi ricompare, le feci possono poi variare la consistenza da formate a diarroiche. A volte si può invece assistere a stipsi o defecazione dolorosa. Poiché questi sintomi non sono necessari a confermare la diagnosi, potreste avvertire anche alitosi, bruciore in sede esofagea durante l'ingestione di cibo o ancora una digestione difficoltosa che si manifesta con nausea, vomito o acidità gastrica. Potrebbe poi essere interessata anche la vescica, in quanto annessa del colon, in questo caso potrete avvertire urgenza ad urinare, stimolo notturno (nicturia) o senso di incompleto svuotamento urinario. Se la colite poi si presenta ad uno stadio più avanzato potrete scorgere un eritema nella cute che solitamente indica una colite ulcerativa, in questo caso il dolore non è alleviato dai farmaci e la cosa migliore è rivolgersi ad un medico.
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Esistono diverse modalità mediche per fare la diagnosi di colite. Le metodiche più utilizzate sono la colonscopia (indagine nella quale con delle sonde si entra nell'ano e si esplora la mucosa del colon, previa pulizia intestinale un giorno prima con lassativi), sigmoidoscopia, ricerca del sangue occulto nelle feci (diagnosi che serve per differenziare il dolore della colite dal dolore del tumore del colon-retto), immagini a raggi x del colon, coltura delle feci ed ancora esami del sangue dai quali si può rilevare la VES (velocità di eritrosedimentazione degli eritrociti) che se alta è un buon indizio per la diagnosi di colite. Alcune diagnosi differenziali di colite sono il tumore del colon-retto, la malattia diverticolare, il morbo di Crohn, la malattia celiaca e la colite ulcerosa, sono tutte malattie che interessano il colon e che si manifestano con segni e sintomi simili alla colite.
A seconda della causa di colite esistono vari trattamenti con i quali la si può debellare. Se la causa è collegabile allo stress si consiglia una psicoterapia, il rilassamento o la musico terapia. Esistono anche rimedi naturali per chi non ha una buona opinione dei farmaci quali: argilla verde, lactobacillus rhamnosus o tisane a base di erbe come il tiglio. Il trattamento farmacologico prevede antispastici ed antinfiammatori. L'aiuto maggiore però è fornito dalla dieta, si devono introdurre acqua (circa due litri) e fibre. Le seconde devono essere insolubili cioè quelle contenute negli ortaggi e nei cereali perché legano acqua e distendono le pareti dell'intestino, impedendogli di attivare il sistema nervoso che le rende spastiche. Si devono eliminare i grassi saturi, i cibi ricchi di zucchero e le spezie. Si possono invece introdurre probiotici che aiutano la flora batterica del colon.
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