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Negli ultimi tempi è in atto un dibattito sulla dubbia pericolosità di questo conservante e sugli effetti negativi che esso potrebbe avere o potrebbe non avere sulla salute dell'uomo. Possiamo dire che, come per tutti i conservanti in generale, è consigliabile assumere una quantità limitata di acido benzoico. Gli esperti hanno trovato in cinque milligrammi per chilogrammo di peso corporeo (cioè da trecento a quattrocento milligrammi per soggetti da sessanta ad ottanta chilogrammi) la quantità ideale da consumare. Essi sostengono che, attenendosi a tali indicazioni non si dovrebbero avere effetti collaterali. Ad esempio se chi ama la marmellata di mirtilli, frutto in cui è presente l'acido benzoico, ne assume 100 grammi al giorno giunge ad una quota compresa tra 15 e 65 milligrammi (dato che solitamente la marmellata è costituita per il 50% da frutta). Una quantità irrisoria che, nel 99% dei casi, non incide negativamente sul benessere e sulla salute.
L'acido benzoico ed i suoi derivati possono avere effetti negativi: vanno visti nell'ottica di una reale tossicità, non devono considerarsi a tolleranza zero. Può accadere che in soggetti predisposti l'acido benzoico ed i suoi sali determinino reazioni allergiche. I sali dell'acido benzoico da tenere d'occhio sono: sodio benzoato, benzoato di potassio. Il primo è uno dei più importanti agenti antimicrobici (sostanze naturali o chimiche che uccidono i microorganismi) impiegati in cibi e bevande. Studi recenti hanno dimostrato come quest'ultimo possa avere effetti negativi sul fegato e sull'encefalo; esso potrebbe determinare inoltre eruzioni cutanee, asma e shock anafilattico. Data tale, possibile, nocività si sconsiglia di consumare frequentemente il conservante. Occorre sapere, inoltre, che esso deve essere presente nei differenti prodotti con una concentrazione massima pari allo 0,1%. Il benzoato di potassio arresta la crescita della muffa, di alcuni batteri, la fermentazione dei prodotti. In prodotti con un basso pH (succhi di frutta, bibite gassate, sott'aceti) esprime la sua efficacia massima.
Quanto alla presunta pericolosità di questi due tipi di conservanti, un esempio concreto è dato dal fatto che non bisogna mescolarli con prodotti che presentano acido ascorbico o vitamina C. Alcuni studi condotti da un ente statunitense dedito al controllo degli alimenti e dei farmaci sostengono che se si è in presenza di acido ascorbico ed in particolari condizioni si possono formare tracce di benzene, ovvero un noto cancerogeno. Si avranno, in quel caso, le pericolose conseguenze citate in precedenza. Alcuni studiosi sostengono che l'allarmismo sollevato dai mass media sia esagerato poiché il possibile sviluppo di benzene si verifica normalmente in natura, ad esempio mettendo delle uova al sole o semplicemente esponendole alla luce del giorno. Anch'essi sono del parere che, se assunto nelle dosi consigliate, non vi dovrebbero essere effetti collaterali.
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