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Normalmente un'alimentazione variata e bilanciata, con metodi di preparazione dei cibi adeguati, rende superflua l'integrazione di tiamina. Non sempre però la dieta può essere perfetta, la cottura può essere eccessiva e vari fattori possono ridurre la biodisponibilità della vitamina. Inoltre alcune condizioni, come l'intensa pratica sportiva, possono determinare un aumentato fabbisogno del nutriente. Il consumo di alcolici ed il fumo ne riducono l'assorbimento. In questi casi un integratore di vitamina B1 si rivela molto utile. Tradizionali integratori della sostanza sono il lievito di birra ed il germe di grano. Il primo apporta anche le altre vitamine del complesso B ed è disponibile in compresse o in polvere. Il secondo si presenta in forma di fiocchetti bianchi ed entrambi possono essere aggiunti ad altri alimenti.
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Sul mercato è possibile trovare numerosi prodotti a base di vitamina B1, di solito in capsule o in compresse. Devono essere assunte ai pasti principali (durante oppure al termine) e deglutite con un bicchiere d'acqua. A dosi piccole o moderate non è necessaria la supervisione medica ma in caso di assunzione di dosi elevate o per periodi di tempo prolungati è bene richiedere il parere del proprio medico. Lo stesso vale in caso di gravidanza e patologie epatiche o renali. Comunque la sostanza non è tossica nemmeno a dosaggi consistenti e l'eccesso viene prontamente eliminato attraverso le urine, essendo idrosolubile. Il fabbisogno di tiamina può variare in base alle condizioni dell'organismo, all'età, all'attività fisica ed al quantitativo di calorie e soprattutto di carboidrati introdotti. La media negli adulti è in genere di 1-1,2 mg al giorno.
La tiamina trova grande utilità nella terapia di alcune malattie di cuore. La scarsità di questo nutriente può infatti favorire gli attacchi cardiaci. La vitamina B1 è utilizzata nella terapia di alcune anemie, poiché la sua carenza provoca un malassorbimento del ferro. È indicata negli stati depressivi, nei deficit di attenzione e memoria ed in patologie come il morbo di Alzheimer, dal momento che è coinvolta nella sintesi di acetilcolina nel cervello. La vitamina svolge infatti un ruolo importante nelle reazioni neurochimiche ed è inoltre studiata nelle ricerche sul cancro perché coinvolta nella produzione di precursori degli acidi nucleici. La sostanza è impiegata nella terapia dell'Herpes zoster e nell'ipertiroidismo, probabilmente perché rientra nella sintesi degli ormoni della ghiandola tiroide. È usata nelle carenze indotte da malassorbimento intestinale ed alcolismo, diarrea, ustioni, cirrosi epatica ed infezioni.
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