Essendo essenziale per il contributo di calcio, la lisina viene utilizzata a scopo terapeutico per il trattamento di patologie inerenti alle ossa tra cui l’osteoporosi. Questa patologia, risulta essere particolarmente diffusa nelle donne di età superiore ai sessant’anni: comporta l’infragilimento delle ossa, che tendono a presentarsi sempre più doloranti e delicate. L’osteoporosi, può comportare conseguenze gravi come la paralisi, parziale o totale. La lisina, è un aminoacido particolarmente utile per la produzione di alcuni ormoni, in particolare quello della crescita, per cui l’utilizzo è ampiamente consigliato. Essendo produttrice di collagene, la lisina è particolarmente utilizzata nel trattamento delle ferite, delle ulcere dell’epidermide, per la ricostruzione cellulare. E’ dunque presente in moltissimi prodotti per la pelle, poiché stimola la produzione di cellule nuove.
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La lisina è un aminoacido polifunzionale, poiché la sua utilità risulta essere multi sfaccettata: essa stimola la produzione di vitamina B, e di tutte le sue derivate. La vitamina B è assolutamente essenziale per prevenire alcune patologie della pelle, malattie come la pellagra, e per l’energia muscolare. La vitamina B viene infatti considerata la vitamina del benessere e della bellezza poiché stimola la produzione della cisteina, un elemento contenuto nella stessa cheratina. Quest’ultima, è indispensabile al benessere dell’organismo, in quanto, compone la struttura stessa del capello e della pelle. La lisina è infatti presente in molti prodotti per capelli e viene inoltre utilizzata per contrastare patologie inerenti a questi come la calvizie e alcune forme di alopecia. La lisina è dunque un aminoacido essenziale per favorire il corretto funzionamento di numerosi meccanismi organici. La lisina, come sottolineato sopra, non è sintetizzabile dall’organismo stesso. Per ovviare ad una sua eventuale carenza, è importante sapere in quali cibi è contenuta in maggiori quantità.
Gli alimenti in cui questo aminoacido risulta essere presente sono il merluzzo sotto sale, nell’albume, nella soia, nel parmigiano, nella pancetta di maiale, nell’agnello, nell’arrosto di vitello, nel coniglio, in molti formaggi, nel pollo, nella mozzarella, nella cernia, nei fagioli, nelle lenticchie, nei piselli e in moltissimi altri alimenti. Il quantitativo è variabile. Una carenza di lisina può provocare una serie di problematiche legate proprio alla necessità della sua presenza. Un basso contenuto di lisina può comportare emicranie, mancanza di concentrazione, caduta dei capelli e patologie come calvizie e alopecia, disfunzioni sul piano ormonale, patologie legate alle ossa come osteoporosi e fragilità; difficoltà nei movimenti causate da un mancato apporto energetico sul piano muscolare; una mancanza di lisina può comportare scompensi anche sul piano dell’umore, come irritabilità, nervosismo, stress disturbi nell’alimentazione e dimagrimento eccessivo, problematiche sul piano dell’apparato riproduttivo. Di contro un abuso di lisina può comportare disturbi all’apparato digerente e diabete. La manifestazione di numerose patologie o di alcuni disturbi, viene spesso sottovalutata o associata ad una serie di altre disfunzioni. Si tende erroneamente ad associare il palesarsi di una patologia con l’assunzione di farmaci ad esempio, o con la presenza di altre malattie. In realtà nella maggior parte dei casi è la carenza di una vitamina o di una proteina specifica a determinare problematiche come quelle sopra citate. E’ fondamentale sapere in quali alimenti sono contenute determinate sostanze questo per ovviare determinate patologie. Un’alimentazione bilanciata, è la prerogativa essenziale per l’equilibrio del corpo e della mente.
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