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In circa il 40% dei casi il parto prematuro è determinato da una causa sconosciuta. Il restante 60% dei casi, invece, la causa riguarda patologie che colpiscono la madre oppure il feto. La più frequente causa che riguarda la madre è la preclampsia, seguita da ipertensione, diabete mellito, malattie renali croniche e cardiopatie. Le donne affette da una di queste patologie hanno maggiori probabilità di entrare prematuramente in travaglio. In questi casi, tuttavia, è sempre più diffusa l'interruzione del corso regolare della gravidanza da parte dell’ostetrico proprio per evitare il parto prematuro. In genere si interviene mediante taglio cesareo oppure con un parto pilotato, così da prevenire ulteriori rischi per la madre e il bambino. Anche un'emorragia anteparto, che può verificarsi se la placenta si separa dall'utero prima della nascita del bambino, può causare un travaglio anticipato a causa dell’effetto irritante del sangue sull'utero. Altre cause frequenti sono le infezioni intrauterine o la rottura prematura delle acque.
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Tra le cause di parto prematuro che riguardano il feto, la più comune causa è una gravidanza multipla: determina infatti 15% dei travagli anticipati. In genere si verificano problemi che rendono necessario il taglio cesareo o il parto pilotato oppure si ha una distensione eccessiva dell'utero che stimola le contrazioni e fa iniziare il travaglio. Lo stesso avviene in caso di polidramnios oppure se la cavità uterina della madre è più piccola del normale. Quando si verifica un parto prematuro il neonato risulta molto più debole e piccolo rispetto alla media. Le possibilità di sopravvivenza aumentano proporzionalmente alla durata della gravidanza. Di conseguenza, più si è vicini al termine naturale della gravidanza e minori sono gli effetti sulla salute del neonato. Con le tecniche moderne possono sopravvivere anche bambini nati dopo sole 23 settimane di gestazione e il cui peso inferiore a un chilo, anche se si tratta di casi eccezionali. L'80% circa dei bambini nati alla ventottesima settimana di gravidanza sopravvive e può raggiungere lo stesso grado di maturità dei nati a termine entro il primo anno di vita.
Quando si verifica un parto prematuro il neonato presenta un aspetto fisico caratteristico: è privo di grasso sottocutaneo, ha la pelle gelatinosa e molto sottile ed è ricoperto da una corta peluria. Anche gli organi interni sono immaturi e sviluppati in modo incompleto: di conseguenza il neonato deve vivere in uno speciale ambiente ospedaliero finché si sviluppa a sufficienza. La principale complicanza è la sindrome da sofferenza respiratoria, provocata all’immaturità dei polmoni. Anche altri organi, soprattutto il fegato, possono essere immaturi e aumentano i rischi di emorragia cerebrale, ipoglicemia e ittero. Un neonato prematuro ha una capacità limitata di succhiare e di mantenere a giusti livelli la temperatura corporea; è anche più esposto alle infezioni perché il sistema immunitario è poco sviluppato. In genere i neonati prematuri sono assistiti in una speciale unità prenatale di terapia intensiva. Innanzitutto sono posti in un’incubatrice e possono essere sottoposti a ventilazione artificiale per facilitare la respirazione. Infine possono essere somministrati antibiotici e preparati integrativi di ferro e vitamine.
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