Colluttori

Il colluttorio

La parola colluttorio deriva dalla parola latina colluttus, participio passato di “colluere”, che significa lavare, sciacquare. E’ un liquido destinato a pulire la bocca, e ad effettuare tutta una serie di azioni protettive e curative del cavo orale quali: gengiviti, rimozione della placca, disinfezione, prevenzione della carie, alitosi. Il colluttorio ha tutte queste funzioni specifiche, è dunque utile nell’uso quotidiano in quanto evita le normali patologie della bocca a cui si è soggetti. Il colluttorio però, non va usato da solo: esso infatti non ha la stessa funzione dello spazzolino e del filo interdentale. Per un’igiene orale completa, è necessario innanzitutto spazzolare i denti con uno spazzolino dalle setole dure, che sia ergonomico e funzionale alla bocca. La spazzolatura è la prima mossa fondamentale per mantenere la bocca pulita e sana ed evitare l’insorgenza di carie. I denti vanno spazzolati per intero dall’alto verso il basso e da sinistra a destra, quindi verticalmente e orizzontalmente, affinchè venga rimossa la patina di sporco che si forma su di essi, e i residui di cibo che si intrappolano tra dente e dente. Anche la lingua va spazzolata fino alla punta, poiché su questa si concentra una patina bianco giallastra (causa dell’alitosi) che va rimossa sia con lo spazzolino che con gli sciacqui frequenti con il colluttorio. Il filo interdentale invece, serve a rimuovere i piccolissimi residui presenti tra dente e dente, che causano gengiviti e carie.
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Igiene orale

lavaggio con colluttorio Recenti studi, hanno testato che l’alcool contenuto in particolare nei colluttori comuni, può portare a numerosi problemi al cavo orale, tra cui la mancata ossigenazione, e la il cancro alla bocca. L’alcool infatti su numerosi test è risultato positivo e favorevole alla cancerizzazione di alcune zone del cavo orale. Questa tesi è stata appurata da alcuni igienisti e scienziati dell’Università di Melbourne, Australia, che dopo numerosi test, hanno constatato che l’utilizzo quotidiano del colluttorio può risultare dannoso per la bocca. Questo perché il colluttorio contiene etanolo, una sostanza alcolica che tende ad indebolire le mucose della bocca costantemente, fino ad indebolirle e a favorire il passaggio di agenti cancerogeni per il cavo orale come la nicotina. Quest’ultima infatti, insieme all’alcool in sé, risulta essere la principale responsabile della affezioni gravose della bocca, e di alcune parti di essa in particolare come il palato molle, la lingua, le tonsille, la laringe, la faringe. Evitare la nicotina e l’alcool è il primo passo verso la salute certa della nostra bocca, che più di ogni altra parte del corpo, continuamente entra in contatto con germi e batteri che possono provocare problematiche leggere come infiammazioni, o più serie e pericolose come il cancro. Le regole da rispettare per l’igiene orale comprendono certamente l’uso di un buon colluttorio, ma sempre sotto prescrizione o suggerimento del dentista. Da bocciare dunque è l’utilizzo continuo e costante di questa sostanza, soprattutto se a base alcolica. Va usato inoltre solo una volta al giorno e comunque sotto consiglio medico, senza effettuare risciacqui. E’ preferibile che il colluttorio sia a base di fluoro, poiché aiuta a rafforzare i denti e rimuove la placca che si forma giorno dopo giorno su questi ultimi, lasciano la bocca fresca e pulita. Il colluttorio non va usato troppo spesso se si fuma.

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Effetti collaterali

colluttorio Questo liquido, di uso estremamente comune, può avere dunque effetti collaterali se se ne fa un uso spasmodico ed errato, ma ha anche i suoi vantaggi. La gengivite ad esempio, è una problematica parecchio diffusa al giorno d’oggi, causata da tutta una serie di fattori, e che va curata anche con l’utilizzo di un buon colluttorio. Si presenta con gonfiore, rossore e ingrossamento delle gengive, che spesso sanguinano e provocano alla bocca numerosi fastidi. La placca è l’agente maggiormente responsabile di suddetta problematica poiché porta all’infiammazione dei tessuti molli, tra cui la gengiva. Il tartaro poi, che si forma quasi sempre in conseguenza della placca, non incide sulla gengivite in sé, in quanto non ne costituisce una causa, ma è un aggravante del quadro generale. Altre cause di questa “malattia” sono la malnutrizione, (infatti la gengivite è molto diffusa nei paesi poveri), ovvero la scarsa assimilazione di vitamina A, B e C e l’utilizzo di alcuni medicinali che possono portare all’insorgenza di iperplasie, ovvero di gonfiori alla gengiva tutta, o in alcuni punti dove si riscontra un’anomalia, ovvero una protuberanza fastidiosa che può portare anche a bruciore, rischiando di rompersi e produrre sanguinamento e infezione. La gengivite solitamente è fastidiosa ma non dolorosa, e va via proprio con una cura idonea basata anche sul colluttorio che è un potente antiplacca e antitartaro e che quindi previene la formazione e l’insorgenza di tale problematica. Spesso però nemmeno il colluttorio stesso può risolvere il problema, e questo accade quando la gengivite diventa ulcerosa. In quel caso, è bene consultare un igienista dentale che dopo un’accurata visita prescriverà la cura per evitare danni forti al cavo orale.


Colluttori: Disinfezione della bocca

colluttorio puro La gengivite è un’affezione leggera del cavo orale, che va però sanata poiché può portare ad un’altra patologia certamente più grave e complessa, la parodontite. Questa non è altro che un’affezione grave che colpisce gengive e denti, portando a sanguinamenti, gonfiore dolore e caduta dei denti stessi. Il dente viene colpito alla radice quando questa è cronica, e dunque porta prima dolore, poi indebolimento della radice e del nervo dentale. Si è appurato che a provocare questa malattia sono gli agenti classici nemici dell’igiene dentale, come il fumo, l’alcool, gli zuccheri in eccesso, un sistema immunitario debole, alcuni farmaci che provocano il danneggiamento delle mucose orali. La parodontite non si presenta in coloro che conservano quotidianamente l’igiene della loro bocca, poiché essa è una conseguenza soprattutto di una scorretta igiene orale in associazione ai fattori sopra citati. Nei casi patologici è importante e necessario l’intervento chirurgico, ma nei casi lievi, una cura antibiotica e a base di colluttorio antiplacca è sufficiente. Il colluttorio ha dunque anche questa funzione, quella di evitare che agenti esterni come i batteri che si accumulano sulla biopellicola dentale quotidianamente, vengano rimossi durante gli sciacqui e non proliferino pesantemente fino a causare infezione. Il colluttorio più suggerito è quello al fluoro, che come il dentifricio, tende a combattere l’alitosi, e in più ripristina la mineralizzazione dentaria, favorendo uno sbiancamento dei denti e un sorriso più bello e sano. Il colluttorio dunque è utilissimo per la cura e l’igiene orale, poiché come detto sopra combatte problematiche lievi e previene la formazione di tartaro e carie, ma va scelto con cura o consigliato dal dentista; sarà lui a suggerire il dosaggio, il tempo in cui bisognerà utilizzarlo e soprattutto il tipo di colluttorio più adatto al lavaggio e alla disinfezione della nostra bocca.



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