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Il vanadio si diffonde per le applicazioni sottoforma di pentossido di vanadio che si può generalmente dissolvere in acqua. Allo stato puro si trova insieme ad altri minerali soprattutto nelle rocce delle zone del Perù, della Finlandia, del Canada e del Sud Africa. Esso ha bisogno di essere lavorato per essere estratto come pentossido o altri componenti e per questo viene trattato in industrie chimiche per lo più presenti in Cina e negli Stato Uniti. Il pentossido di vanadio è molto utilizzato nelle industrie perché aiuta a catalizzare e fissare i coloranti di vario genere. È ovviamente molto tossico per l’uomo e per l’ambiente, così allo stato puro. Infatti è possibile anche trovarlo nel sottosuolo e ciò comporta inquinamenti di acque che vengono a contatto con rocce madri contenenti vanadio. L’intossicazione si trasmette, dall’acqua, anche agli organismo che la abitano come per esempio i pesci. In ogni caso i livelli analizzati di vanadio all’interno delle più comuni acque marine risulta davvero minimo, sebbene ci siano delle zone in cui la concentrazione è maggiore anche nelle acque dolci e nelle sorgenti termali in cui il vanadio fuoriesce insieme ad altri gas. Il vanadio è utilizzato molti come metallo all’interno di leghe poiché , una volta ricavato in forma di pentossido, la sua durezza, la sua duttilità e la sua capacità di resistere alle soluzioni acidi gli permettono di unirlo a ferro, uranio, titanio e alluminio. Le leghe principali al vanadio sono quelle di acciaio pesante al carbonio e in più si aggiunge un utilizzo nell’industria nucleare e aeronautica, poiché esso si presta anche alla produzione di materiali non ferrosi.
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Molti alimenti contengono vanadio sebbene a basse concentrazioni. Bisogna tener presente che, soprattutto in prossimità di zone industriali dove si utilizza vanadio, è possibile che dei residui siano dispersi nell’ambiente. I concimi e le acque utilizzate per l’irrigazione dei vegetali possono contenere tracce di vanadio. La cosa non è del tutto negativa perché il vanadio è presente nel corpo di tutti i mammiferi terrestri ed è stato dimostrato che aiuta a diminuire il livello di insulina nel sangue. Il vanadio è contenuto in alcuni molluschi e in particolare nell’aragosta. Ci sono infatti delle proteine che per così dire “ si legano “ al vanadio e quindi la loro assunzione implica assunzione di vanadio. Contengono vanadio anche molti cereali, la soia e molte varietà di funghi. Contiene vanadio anche il prezzemolo e la gelatina che si utilizza per addensare dolci o alimenti di vario tipo.
Insieme agli integratori di Sali minerali è possibile incontrare integratori al vanadio, o meglio integratori che contengono buone quantità di vanadio. Essi possono essere utilizzati per monitorare la quantità di insulina nel sangue e quindi possono anche associarsi alla cura di malattie cardiovascolari. In pratica agisce su un recettore insulinico andando a favorire l’ingresso del glucosio nei tessuti e monitorando la quantità di insulina nel sangue. L’impiego attuale e diffuso degli integratori al vanadio è tra gli appassionati di sport, in particolare per coloro che praticano body-building. Infatti proprio perché favorisce l’entrata di glucosio nei tessuti, è possibile aumentare la massa muscolare e renderla vigorosa. Non è però pensabile assumere grandi quantità di integratori, anche se si soffre di diabete di secondo tipo e quindi il vanadio può aiutare con la riduzione dei livelli di insulina nel sangue. Il vanadio , se assunto in grandi quantità, diventa tossico per l’organismo. Gli effetti collaterali minimi che possono derivare da un sovradosaggio di integratori a base di vanadio sono vomito, diarrea, disturbi intestinali. Al contrario, non ci sono studi specifici che dimostrano che ci sono dei sintomi particolari per la mancanza o la diminuzione di vanadio nel nostro organismo. Questo significa che non è un elemento essenziale, anche se fino a 25 mg al giorno non apportano danni al nostro organismo.
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