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Un infuso si ottiene versando acqua bollente sulla miscela o sulla bustina già pronta acquistata in erboristeria e la si lascia in ammollo dai cinque (tisane principalmente aromatiche) ai venti minuti (tisane principalmente terapeutiche) in un contenitore chiuso con coperchio e mescolando prima dell’assunzione. La chiusura ermetica del contenitore è indispensabile per evitare la fuoriuscita delle sostanze volatili; ne potrebbe derivare un'alterazione dell'effetto terapeutico. Il decotto si prepara ponendo la fonte naturale in acqua all’interno di un contenitore con coperchio, facendolo cuocere fino all' ebollizione. Il tempo di cottura varia dai cinque (tessuti più teneri come fiori, foglie e sommità fiorite, per i quali però in genere è preferibile l’infusione) ai trenta minuti (parti più coriacee, come radici, rami, bacche e cortecce). Successivamente si esegue la macerazione e la filtrazione finale. Infusi e decotti vanno assunti per via orale e possono avere proprietà dimagranti, drenanti, lassative, anticellulite, diuretiche, digestive, sedative, antinfiammatorie. Solitamente le tisane sono costituite da ulteriori elementi, oltre l'ingrediente principale. Tali sostanze supplementari prendono il nome di adiuvanti, cioè piante che hanno lo scopo di aumentare l'assorbimento a livello intestinale; di conseguenza, l'effetto benefico sarà amplificato. Possono essere aggiunte anche altre droghe naturali che svolgono il compito di modificare le proprietà organolettiche rendendo il preparato più gradevole.
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In commercio esistono droghe aromatiche e droghe coloranti. Esempi di droghe aromatiche sono la menta, la melissa, la verbena, il finocchio, l'anice verde, l'arancio, la liquirizia, il basilico, il gelsomino; esempi di droghe coloranti sono il karkadè e rosolaccio (rosso), la calendula (giallo), i fiori di carcamo (arancio) e il sandalo rosso. Ora, è importante precisare che la scelta del principio attivo dipende dal disturbo che si vuole alleviare. Le tisane dimagranti o depurative sfruttano le proprietà naturali del tarassaco, carciofo, pilosella, lespedeza, ottosifon, malva, passiflora, sambuco; sono ricche di acqua e sostanze ad effetto diuretico, per cui l'eliminazione delle tossine mediante l'urina favorisce al tempo stesso il dimagrimento. Altre piante come la rodiola e la griffonia simplicifolia sono in grado di alleviare il costante senso della fame. In caso di tosse grassa, la principale erba medicamentosa di questa tisana è l'edera, le cui foglie possiedono proprietà espettoranti, antispastiche e mucolitiche. Analogo concetto è per il timo, consigliato principalmente in caso di di bronchite, catarro e pertosse. Altri ingredienti sono l'eucalipto, il papavero e la liquirizia. Invece, le tisane contro la diarrea sfruttano principalmente le proprietà astringenti delle erbe ricche in tannini, e quelle gelificanti ed emollienti delle droghe ricche in pectina. Al tempo stesso, siccome la diarrea comporta disidratazione, queste tisane forniscono in giusto apporto di acqua quando l'organismo è debilitato. Tra le droghe ricche in tannini astringenti ricordiamo l'acacia (corteccia), l'agrimonio (pianta), l'argentina (foglie), la cinquefoglie (rizomi), il mirtillo (frutti), la mora selvatica (foglie), la quercia (corteccia) e la tormentilla (rizoma). Esistono anche le tisane sedative o calmati, estremamente utili in caso di stress e agitazione; il soggetto in questione appare ansioso e ha paura di un qualcosa non ben definito. Egli ha difficoltà ad addormentarsi, presenta iperidrosi, respira in modo affannoso. Le sue problematiche si ripercuotono negativamente sulla sfera sociale, affettiva e sessuale, anche se non sono dovute ad una vera e propria malattia. Insomma, l'individuo ansioso non vive bene, ha timore di tutto che lo circonda, è molto pessimista. Quando lo stato ansiolitico diviene patologico, una tisana sedativa è un vero toccasana; la tisana tipica è costituita da valeriana, arancio amaro, luppolo, melissa, menta.
Preparare una tisana è relativamente semplice poichè si devono tener presenti una serie di requisiti. Prima di tutto bisogna decidere se scegliere, come metodo di preparazione, l'infusione o la decozione; si preferisce l'infusione per estrarre componenti volatili da tessuti delicati come fiori, foglie ed erbe aromatiche, mentre la decozione si utilizza per le droghe costituite da parti dure. Successivamente, si sceglie il giusto contenitore per l’infusione o la decozione, preferibilmente in ceramica o porcellana priva di piombo. Ciò è fondamentale per la buona riuscita di una tisana. È sconsigliato raccogliere da soli le erbe da utilizzare, poiché la raccolta è un passaggio che richiede la conoscenza di più caratteristiche riguardanti la pianta. Chi esegue la raccolta deve conoscere lo stato di salute della pianta, il periodo dell’anno più indicato (chiamato anche tempo balsamico), la modalità corretta per la conservazione, per il trasporto e per la successiva essiccazione. Il ‘fai da te’ può portare all’annullamento degli effetti benefici o, nel miglior dei casi, causare effetti collaterali reversibili, ma che comunque danneggiano l'individuo. Le droghe naturali vanno acquistate nella giusta dose in erboristeria; i preparati per infusi disponibili nei supermercati permettono di ottenere tisane poco ricche di princìpi attivi e con scarso potere terapeutico. Una volta giunti nella propria abitazione, devono essere riposti in recipienti chiusi e posizionati in un luogo fresco, buio e asciutto, fuori dalla portata dei bambini, e consumati entro sei mesi. Per aromatizzare la bevanda è bene evitare lo zucchero e preferire un cucchiaino di miele oppure aumentare, dietro consiglio dell’erborista, la percentuale di droghe aromatiche. Ciascuna tisana può essere personalizzata in base all'età del soggetto, alla gravità disagio accusato, eventuali allergie e su eventuali medicinali assunti contemporaneamente. E' buona norma evitare l'automedicazione e far ricorso a personale qualificato.
Sebbene le tisane siano preparazioni a base di prodotti naturali, consumarle in modo scorretto può determinare disturbi gastrointestinali, ipo e ipertensione, tachicardia, reazioni allergiche, se assunte per un periodo prolungato. Tra gli effetti collaterali che possono provocare le tisane rientrano anche quelli dovuti dall'interazione con alcuni farmaci tradizionali e patologie pregresse. Il ginkgo biloba, infatti, interagendo con l’aspirina e altri anticoagulanti può provocare emorragia; la liquirizia interagendo con il cortisone può potenziare l’effetto dei farmaci, oppure associato ad anticoncezionali orali può provocare ipertensione e riduzione dei livelli di potassio; il ginseng associato all’insulina e agli antidiabetici orali può provocare problemi di glicemia; l’angelica sinensis associata a farmaci anticoagulanti può provocare emorragia. Le tisane vanno assunte per alleviare disturbi lievi e non devono sostituirsi ai farmaci che vengono assunti per curare patologie più serie. Le tisane sono ottime per favorire la peristalsi (motilità) intestinale o alleviare i disturbi influenzali. La cura fai-da-te è totalmente sconsigliata. Infatti, un uso scorretto delle droghe vegetatali può provocare effetti indesiderati in quanto molte erbe sono tossiche; solo un esperto che agisce con professionalità può esserne a conoscenza.
Quando il soggetto ha una malattia in atto, vi sono alcune tisane che vanno assolutamente evitate. Infatti, chi soffre di diabete e/o ipertensione arteriosa, non deve assumere tisane a base di liquirizia; per la gastrite e l’ulcera invece sono da evitare la cicoria, l’assenzio, il tarassaco, la genziana e l’angelica. Nel momento in cui si viene a conoscenza che l'individuo soffre di patologie renali, è vietata l'assunzione di erbe come il sedano, l’asparago e tutti i diuretici; lo stesso dicasi in caso di ipotensione. Nell'iper e ipotiroidismo sono sconsigliati rispettivamente, avena, fucus e laminaria da un lato e erbe come la cardiaca e la melissa dall'altro. Chi scopre di avere problemi riguardanti i fattori della coagulazione, sono da evitare la china, il melitolo e l’aglio.Cè chi la prende per conciliare il sonno, chi per scaldarsi nei pomeriggi d’inverno, altri invece approfittano del tempo libero per bere una tisana calda e fare due chiacchiere con gli amici e chi invece la utilizza per accelerare il metabolismo e aiutare il corpo a perder peso! Ma quali sono le migliori tisane e gli ingredienti più efficaci da utilizzare per dimagrire? Le piante che possiedono proprietà depurative sono molteplici: il tarassaco, il carciofo, la malva, il sambuco, la passifglora, l’ottosifon, la pilosella e molte altre ancora. L’assunzione di bevande ricche d’acqua come lo sono appunto le tisane, unito ai principi delle erbe utilizzate favoriscono l’eliminazione delle tossine ed eliminando cosi le sostante “nocive” il dimagrimento è più facile da ottenere.
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