Parto in Acqua - Suoni d'Acqua Rilassanti per Partorire Naturalmente con Suono della Natura Prezzo: in offerta su Amazon a: 5,99€ |
Dopo il primo anno di vita, il colore è preciso. Il colore degli occhi può anche variare in età adulta, per diverse ragioni, ragion per cui, è preferibile non impuntarsi sull’immaginare un determinato colore piuttosto che un altro proprio a causa di suddette variazioni. Il colore degli occhi è definito come un tratto genetico garantito dalla quantità e dal tipo di melanina e dalle diverse pigmentazioni dell’iride. Il colore stesso dell’iride è collegato a tre specifici elementi fondamentali, che sono sempre strettamente collegati alla melanina ed in particolare all’eumelanina contenuta nell’iride. Come sottolineato sopra, il colore degli occhi è genetico. I geni che contribuiscono alla formazione del colore degli occhi sono esattamente tre, e corrispondono a tre tipi di colore che sono l’azzurro, il verde e il marrone. Il colore degli occhi, si stabilizza intorno al primo anno di vita del neonato, ma può variare, a causa di operazioni chirurgiche, traumi, o anche nel periodo della pubertà o durante la maternità. Il colore azzurro, predominante nella maniera più assoluta nei neonati, dipende dalla pelle, e può essere associato anche ad’epidermide lentigginosa. Come sottolineato sopra, il colore degli occhi, varia dalle tonalità dell’azzurro fino ad arrivare al marrone scuro. Esistono dei precisi criteri di classificazione per determinare il colore degli occhi e sono criteri decisamente standardizzati che vengono utilizzati proprio per definire il possibile colore degli occhi. Questi sistemi di standardizzazione sono stati definiti anche in base al pigmento dell’iride stesso, o meglio in base alla quantità predominante di colore, e al pigmento presente nell’iride. Quest’ultimo presenta due precise tonalità, che possono risultare in predominanza che sono il giallo e il marrone. Gli occhi inoltre possono essere definiti variabili o cangianti, ovvero variano in base ad una serie di fattori che sono il clima, la salute, il tipo di luce da cui vengono colpiti. Gli occhi chiari in particolare, soprattutto nei bambini, tendono a cambiare anche nel lasso di poche ore, a seconda di queste variabili appunto.
Che cosa aspettarsi quando si aspetta Prezzo: in offerta su Amazon a: 21,25€ (Risparmi 3,75€) |
Sin da piccoli, ma ancor più in età adulta, gli occhi possono essere monocolore e bicolore. Gli occhi monocolore, presentano una tonalità attorno alla pupilla, che è ben definita ed evidente. Gli occhi bicolore al contrario, presentano un tipo di tonalità nella parte interna dell’occhio e una seconda tonalità nella parte esterna. Poi, ancora, nel contorno presentano differenti sfumature di giallo e marrone. Il colore che verrà appurato come dominante, sarà quello maggiormente evidente ed esteso, rispetto al secondo. Gli occhi scuri, e quindi neri o marroni, sono quelli maggiormente comuni e diffusi. Sono gli occhi che contengono la più alta quantità di melanina, che si presentano cosi intensi e tendono a scurirsi e a tendere al nero con l’avanzare dell’età. Gli occhi scuri generalmente, vengono anche chiamati castani, questo perché da sempre viene effettuata una solita associazione tra il colore dei capelli ed il colore degli occhi. Per quelli scuri come per quelli chiari. Questo tipo di colore tipico delle popolazioni del Sud, in particolare, è un colore parecchio diffuso, poco presente solo nelle popolazioni del Nord Europa. Questo particolare colore dell’iride permette l’assorbimento della luce continuo, rispetto ad occhi chiari. Gli occhi nocciola, sono una variazione del marrone chiaro. Si presentano con questa tonalità di colore perché all’esterno dell’iride il quantitativo di melanina è interiore rispetto a quello presente negli occhi scuri. Molto spesso proprio a causa del fatto che esiste un quantitativo diverso di melanina, gli occhi nocciola tendono a schiarirsi, anche dopo la nascita e a variare nelle tonalità del’oro, del verde che diventa scuro o bottiglia. Esistono poi gli occhi quasi gialli, o meglio color oro ambrato. Questo tipo di occhi, si presentano quasi sempre cosi sin dalla nascita ed hanno variazioni particolari di colore. Si presentano cosi a causa di un pigmento giallo presente nell’iride in maggiori quantità. Gli occhi chiari, assolutamente comuni in tutti i neonati, rimangono tali sono in alcuni soggetti che si presentano in numero minore rispetto alla maggioranza che invece presenta occhi scuri o quantomeno tendenzialmente tali.
Gli occhi chiari sono tipici delle popolazioni del Nord Europa, o ancora delle popolazioni dell’Italia settentrionale, dell’America. Rari nel profondo sud, dove sono molto più diffusi gli occhi scuri. Sono gli occhi definiti delicati se restano tali, soprattutto dopo la nascita, perché possono essere danneggiati dai raggi solari con maggiore facilità. Gli occhi blu o azzurri o ancora chiarissimi in tutte le variazioni di tonalità, presentano una scarsa quantità di melanina rispetto a quelli scuri. Sono gli occhi maggiormente ricercati e apprezzati per la loro rarità e bellezza. Gli occhi grigi, sono maggiormente diffusi rispetto agli azzurri. I neonati, in linea di massima, presentano questo tipo di caratteristica, ovvero, hanno gli occhi blu o anche azzurri o tendente al grigio che poi restano tali con leggere sfumature di colore sempre variabili nel chiaro. Il colore degli occhi può essere anche approssimativamente calcolato, perché si conosce già il colore degli occhi dei nonni paterni e materni e il colore degli occhi dei genitori. Per sapere quanto è alta la probabilità di avere gli occhi di un colore piuttosto che di un altro, è necessario effettuare questo calcolo, valutando la maggioranza di colore dove confluisce. Il colore degli occhi è infatti genetico. E’ questa una legge cromosomica, anche detta legge di Mendel. Il colore degli occhi del bambino viene determinato in base al colore degli occhi dei genitori, ma solo in parte. Va calcolato anche quello dei nonni per una ragione ben precisa. Un genitore, o entrambi potrebbero avere un colore dominante ma comunicare un’informazione di carattere recessivo: avere quindi gli occhi marroni, e un figlio dagli occhi verdi. Per questa motivazione viene calcolato anche il colore degli occhi dei nonni. Il neonato dunque avrà un colore che tenderà a variare. Gli occhi del bambino variano non solo in base al colore ma anche in base al tipo di visione e quindi al reale sviluppo del bambino anche in campo visivo. Al primo mese di vita il neonato infatti sarà solo in grado di vedere le luci, ed immagini sfocate che gli si presentano davanti. Non è in grado di riconoscere i volti, e le persone o di identificare oggetti in maniera precisa. A due mesi invece è in grado di focalizzare i volti e di distinguerli bene, a tre distingue gli oggetti. A sei mesi, quando viene definito il colore il bambino è in grado di distinguere i colori ed il resto, in maniera precisa. A quasi un anno di vita, il bambino è in grado di vedere quasi dieci decimi, a due anni vede dieci decimi a quattro anni invece, la visione è pari a quella di un adulto.
COMMENTI SULL' ARTICOLO