Cortisone doping

Il doping in ambito sportivo

Il doping, in ambito prettamente sportivo, è inteso, per definizione, come quella pratica che vede l'abuso di particolari tipologie di sostanze farmacologiche con il solo obiettivo di migliorare artificialmente la prestazione sportiva di chi ne fa uso. Data la portata del fenomeno, diffusissimo negli ultimi anni, è stata creata un'apposita lista anti-doping in cui si trova qualunque sostanza che, immediatamente dopo essere stata assunta, migliora le performances degli atleti con effetti collaterali che, comunque, possono andare a gravare pesantemente sull'organismo. Molte di queste sono veri e propri presidi farmacologici. È il caso, ad esempio, della cosiddetta "insulina" utilizzata per i diabetici o della "somatotropina" utilizzata per l'osteoporosi o del "testosterone" impiegato nella cura dell'impotenza. In generale, è importantissimo ricordare che il doping è pericoloso per il corpo.
Sostanza dopante

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Cos'è il cortisone e per cosa viene utilizzato

Siringa dopante Sempre più spesso si sente parlare di cortisone. Ma, in realtà, pochi sanno di cosa si sta parlando realmente. Il cortisone è un farmaco antinfiammatorio cosiddetto "steroideo" appartenente al primo gruppo dei cortisonici o corticosteroidi. È una sostanza costituita da molecole simili per struttura al cortisolo, un ormone del surrene. Questo ormone ha ruoli importantissimi nelle infiammazioni e nella regolazione della glicemia. È utilizzato prevalentemente per curare l'asma o, comunque, differenti tipologie di manifestazione allergica. In ambito sportivo, sono davvero moltissimi gli atleti che ricorrono al cortisone per favorire un notevole miglioramento delle proprie prestazioni fisiche, specialmente in gara. Diversi, però, sono gli effetti collaterali cui ci si espone facendo abuso del cortisone, quali allergie, ritenzione idrica, ipertensione e diabete.

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Cortisone doping

Iniezione sostanza dopante Non è raro leggere o ascoltare insieme i termini cortisone doping, due parole che spessissimo sono associate in maniera imprescindibile l'una con l'altra. Si tratta di una sostanza che la fa sicuramente da padrona nei controlli anti-doping che seguono le gare sportive sia per quanto riguarda le competizioni in cui gareggiano uomini e donne (specialmente nel ciclismo, nel calcio e nell'atletica leggera) e quelle in cui gareggiano gli animali, in primis i cavalli nelle gare equestri. Il cortisone, non a caso, è da sempre considerato una potentissima sostanza dopante. Il cortisone doping è talmente diffuso perché il cortisone ha grandi effetti antinfiammatori ed antidolorifici andando ad aumentare contemporaneamente l'aggressività di chi lo assume ed andando a ridurre in maniera notevole la sensazione di fatica e la stanchezza che possono insorgere in gara.


I rischi nello sport e le leggi in materia

Atlete gara La prima motivazione per cui un atleta fa ricorso al cortisone risiede sicuramente nelle articolazioni infiammate che non rispondono ai trattamenti tradizionali. È bene, comunque, conoscere quelli che sono i rischi strettamente correlati all'utilizzo del cortisone. I tendini, innanzitutto, possono essere danneggiati irrimediabilmente. C'è poi il rischio di sviluppare l'osteoporosi così come di trovarsi dinnanzi ad episodi di atrofia cutanea. In alcuni casi, benché pochi, l'utilizzo del cortisone è consentito ma occorre una dichiarazione con relativa giustificazione da parte del medico. Sul piano legale, la "legge b. 376 del 14 dicembre 2000" punisce penalmente chi favorisce o chi usufruisce del cortisone (o comunque di sostanza dopante) nell'ambito di competizioni sportive di livello agonistico. Le condanne sono di tipo penale e prevedono la reclusione da 3 mesi a 3 anni.




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