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Nasce da un’osservazione empirica della natura, che da sola insegna, mostra e risponde alle domande degli individui, indicando la strada da percorrere, l’equilibrio da raggiungere con essa e con se stessi, l’amore, la costanza, il benessere fisico e mentale. L’individuo è un microcosmo che sta in un macrocosmo, la natura; microcosmo e macrocosmo devono incrociarsi, fondersi e diventare un tutt’uno per raggiungere un equilibrio. Per riuscire a raggiungere l’equilibrio totale, il singolo individuo avrà bisogno di curare il corpo, quindi avrà bisogno di avere a disposizione le cure mediche necessarie per poter sanare le proprie ferite, e curare i propri dolori, anche attraverso l’esercizio fisico. Avrà inoltre bisogno di star bene con la mente: stress, paure, nervosismo, ansie, panico, preoccupazioni, non aiutano la mente, tantomeno lo spirito; la mente deve essere come una scatola vuota, lontana e scevra da ogni pensiero, lontana da ogni preoccupazione, libera di raggiungere l’equilibrio della pace, libera di sentirsi tutt’uno con la goccia d’acqua, la foglia, il soffio de vento, il fruscio degli alberi, il leggero scrosciare dei fiumi, il battito d’ali di una farfalla. Mente libera dunque, fusa con la natura. La misura preventiva per la mente e il corpo, infine è l’alimentazione. Questa nutre il nostro organismo, aiutandolo a raggiungere il benessere completo; l’alimentazione ha una funzione fondamentale dunque, e va seguita in un certo modo, affinchè si sollevino il corpo e lo spirito verso l’equilibrio.
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Tutto comincia nella bocca, luogo in cui avviene il primissimo contatto con il cibo, che viene gustato e masticato. Il cibo deve restare nella bocca, per fornire il piacere del sapore, poiché questi cinque sensi sono perfettamente collegati ai cinque elementi naturali esistenti in natura: acqua, terra, fuoco, etere, aria. Ad ogni cibo corrisponde un’associazione specifica con uno di questi cinque elementi che devono restare sempre in equilibrio per mantenere il corpo sano, favorendo il benessere interiore. Questa corrispondenza, è semplice e comprensibile. Al riso, ai cereali, corrisponde la terra, al latte e ai liquidi l’acqua, alle spezie il fuoco, al riso soffiato l’etere, ai germogli l’aria. Ogni cibo inoltre corrisponde ad un sapore, che viene elaborato nella bocca e che gli è proprio, come: il dolce, il salato, l’amaro, il piccante, l’acido e l’astringente. Ognuno di questi sapori ha una sua funzionalità. Il piccante ad esempio, riscalda, accende il fuoco li dove questo si è spento, quindi costituisce una sorta di energizzante; il dolce è un calmante al contrario, quindi elimina il senso della fame; l’astringente, chiude, astringe; l’acido stimola la secrezione salivale, e come il dolce dà il senso di sazietà; il salato invece, stimola il senso dell’appetito.
I cibi, quindi si dividono per categorie:
1) I cibi amari sono: Melanzane, cicorie, verdure, cetrioli.2) I cibi piccanti sono: l’aglio, il peperoncino, le cipolle,i ravanelli, il prezzemolo,lo zenzero.3) I cibi astringenti sono: i carciofi, le mele, la salvia, le pere.4) I dolci sono: tutte le sostanze zuccherose5) I salati sono: pasta, pane, carni, salumi ecc. Le ultime due categorie non risultano essere benefiche per l’organismo, in quanto non aiutano la digestione e aumentano il kapha, che porta ad ingrassare, e ad assumere sostanze grasse nell’organismo. Le sostanze amare, piccanti e astringenti invece, favoriscono il metabolismo, e permettono di smaltire i grassi in eccesso, assimilando dai cibi solo l’energia necessaria per il fabbisogno naturale, ma non aumentano la disfunzione del kapha, e mantengono in equilibrio, vata e pitta.La scelta dei cibi, parte innanzitutto da questo loro principio intrinseco, di fondamentale importanza per il raggiungimento dell’equilibrio dei sensi, del corpo e dello spirito. I cibi vanno poi valutati nella loro associazione, ovvero non devono entrare in contrasto gli uni con gli altri, inoltre anche la preparazione costituisce un elemento fondamentale. Altri fattori che influenzano l’assimilazione dei cibi e l’influsso che questi hanno sul nostro organismo sono: il clima, le stagioni, il tipo di alimentazione scelta. Sarebbe preferibili sempre nutrirsi di elementi semplici, naturali, che siano vivi nella stagione cui appartengono, che abbiano notevoli proprietà nutritive e che non siano cucinati in maniera elaborata. Solitamente le problematiche principali derivano proprio da una cattiva digestione, processo in cui, si avverte dolore, senso di pesantezza, fastidi, nervosismo, preoccupazione, rifiuto del cibo stesso. Questo accade, perché il fuoco digestivo non è forte abbastanza da riuscire a mettere in equilibrio gli elementi assimilati, ma ne viene appesantito. Una cattiva digestione ad esempio, stimola una sostanza, che nella filosofia indiana ayurvedica viene definita “Aam” , una sostanza tossica, che spesso fermenta, ed è di cattivo odore.
Questa sostanza, impedisce un sano processo digestivo, dunque porta all’organismo una serie di scompensi, come la diarrea, il vomito, il dolore cronico all’addome, coliche, emicrania, nervosismo, paura. Insomma questa sostanza è parecchio pericolosa, ed agisce in concomitanza con il cibo stesso, anzi da esso deriva direttamente. Le regole basiche per evitare che l’Aam attacchi l’organismo, sono le seguenti:
1) Mangiare piano, lentamente e gustando i cibi. Il mangiare velocemente non aiuta il processo di masticazione e degustazione dei cibi stessi, per cui, diventa impossibile non avvertire il senso di pesantezza. 2) Mangiare fino a sentirsi sazi per metà. Il fuoco digestivo dello stomaco, non potrà bruciare una quantità enorme di sostanze, per cui, è importante che venga lasciato un piccolo spazio.3) Mangiare in un ambiente tranquillo e silenzioso.4) Non mangiare se non si ha fame.5) Distanziare i pasti l’uno dall’altro, anche se si avverte il senso di fame.6) Mangiare cibi caldi che aiutano ad aumentare il fuoco della digestione.7) Mangiare ed aspettare di aver digerito prima di andare a dormire. Il senso di pesantezza, si riverserà nel sonno, influenzando lo spirito e la mente, nonché il corpo stesso.La dieta ayurvedica, si basa principalmente sui prodotti della terra, molto ricchi di acqua, come le verdure ed i legumi (fagioli, lenticchie, ceci …) sui liquidi, sui cereali. Molto poco abbraccia elementi come le carni e il grano da cui deriva la pasta e il pane, poiché, secondo la filosofia ayurvedica, questi cibi contengono parecchio Aam, q quindi possono apportare notevoli problematiche all’organismo. Le spezie sono gradite, ma non devono essere sempre presenti nei pasti. L’Aam, va sconfitta attraverso l’energia canalizzante ed intrinseca dell’Ojas, ovvero l’elemento riequilibrante, contenuto nei cibi, che aiuta l’organismo a sentirsi in forma, ad assimilare dal cibo tutte le sostanze nutritive, ripristinando l’organismo e il benessere. L’ojas se entra in circolo attraverso i cibi, favorisce la serenità, il benessere, stimola il sistema immunitario e lo rafforza. Per fare il modo che questa sostanza benefica si sempre attiva di contro all’Aam, bisogna bere pochi alcolici, o eliminarli dalla propria alimentazione, poiché questi, non favoriscono i processi digestivi; consumare sempre pasti leggeri; evitare dolciumi , fritti, condimenti pesanti e unti; dormire bene; Non eccedere nei rapporti sessuali: due alla settimana sono sufficienti per non diminuire la potenzialità dell’ojas. Meditare tanto per mantenere in equilibrio la mente con il corpo. I sentimenti negativi, non aiutano lo spirito, e nemmeno il corpo di conseguenza.
Esistono cibi che aumentano o diminuiscono l’energia “vata”, “pitta”, “kapha”, che corrispondono ad aria, fuoco ed acqua. Le persone tendenzialmente “vata”, sono snelle, mangiano poco, in maniera equilibrata. Le persone tendenzialmente “pitta” sono normali, mentre le persone che hanno in aumento il “kapha” soffrono di problemi di linea. L’alimentazione ayurvedica dunque, si basa su un principio fondamentale, che è quello dell’equilibrio, di corpo, mente e spirito e di conseguenza di kapha, vata e pitta. Questi elementi vanno tenuti sempre di pari passo, per poter raggiungere un equilibrio totale attraverso il cibo. Seguendo queste semplici regole di un’alimentazione sana, si potrà mantenere il corpo snello e sano, senza sentire mai gonfiori, pesantezza, dolori. Quando il corpo sta bene, anche la mente e lo spirito saranno in equilibrio. Per aiutare questi a raggiungere lo stato totale di benessere, bisogna praticare sport e meditazione. Lo yoga ad esempio, è una disciplina sia fisica che mentale, che aiuta a ritrovare la pace con i propri sensi. La filosofia indiana, è molto conosciuta oggi anche in occidente, e soprattutto al nord del nostro Paese, è promulgata da molti medici e nutrizionisti, che ne promuovono i principi e l’utilità, per individui di tutte le età.
E' possibile stilare un elenco con 5 cibi da tenere sempre nella propria dispensa, se si vuole seguire un alimentazione basata sulla filosofia Ayurvedica. Questi cibi, infatti, mantengono il benessere e l'equilibrio interiore e, inoltre, sono facilmente reperibili in commercio:
1 - Avocado: riduce i Dosha Vata e Pitta, mentre aumenta il Dosha Kapha. Consumatelo al naturale, con l'aggiunta di un po' di limone e pepe nero.2 - Lenticchie: aumentano il Dosha Vata, mentre riducono i Dosha Pitta e Kapha. Da cucinare con curcuma e cumino, accompagnate da riso basmati.3 - Carote: riducono i Dosha Vata e Kapha, mentre aumentano il Dosha Pitta. Da usare per realizzare centrifugati e succhi.4 - Cereali integrali: sono indicati per tutti i Dosha ma vanno consumati con moderazione evitando i cibi lievitati.5 - Fagioli: aumentano il Dosha Vata e riducono i Dosha Pitta e Kapha. Non bisogna però cucinarli con spezie piccanti.
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