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Il normale battito cardiaco di una persona a riposo è in genere inferiore agli 80 battiti al minuto. Si manifesta la tachicardia quando i battiti superano la frequenza di 100 al minuto. Se tale condizione perdura a lungo si possono avvertire anche altri sintomi, come ad esempio le cosiddette palpitazioni: il battito cardiaco si percepisce in modo fastidioso e molto intenso. In questi casi può capitare anche che il soggetto colpito svenga, o soffra di dolori al petto, vertigini, malessere generale. Il questa situazione il cuore batte in modo molto più veloce del solito, cosa che lo porta ad un rapido affaticamento. Il ripresentarsi frequente di questo problema può portare ad una serie di disturbi, correlati al fatto che il battito troppo frequente non permette la corretta ossigenazione del sangue, con conseguente deficit all'interno degli organi più importanti del corpo.
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Le problematiche correlate alla tachicardia a riposo sono molteplici, alcune delle quali del tutto benigne. Può infatti capitare che il cuore cominci a battere in modo eccessivamente veloce in concomitanza con il consumo di alcune sostanze, tra cui alimenti e farmaci. Il caffè, il tè, l'alcool, alcune droghe, i farmaci decongestionanti, alcuni antistaminici, sono tutte sostanze che possono causare una debole e transitoria tachicardia. Se tale sintomo si ripresenta ogni volta che assumiamo tali sostanze è comunque opportuno sospenderne il consumo. Anche il fumo può portare alla tachicardia. In alcune situazioni invece tale problematica è correlata a specifiche patologie, quali: l'aritmia cardiaca, l'ipertensione, le problematiche che comportano uno scorretto funzionamento della tiroide, l'anemia. In alcuni casi la tachicardia a riposo è un sintomo causato da un intenso stato di ansia, che si protrae a lungo nel tempo, o anche dallo stress.
La tachicardia è un problema che si può ripresentare frequentemente, portando ad un cronico affaticamento del cuore, con conseguenze nefaste per la nostra salute. Quando il sintomo è transitorio spesso non è necessario intervenire con alcun tipo di cura, anche se alcuni pazienti vengono messi a conoscenza di alcune manovre che consentono di abbassare la frequenza cardiaca in modo efficace. Tali manovre comprendono, per esempio, la compressione leggera dei bulbi oculari per qualche secondo e la cosiddetta manovra di Valsalva. Se la tachicardia è correlata ad altre patologie è necessario seguire terapie specifiche, adatte ad ogni singolo caso specifico. Quando si tratta di un disturbo correlato alla dieta o allo stile di vita è consigliabile modificare subito questi parametri, per evitare la comparsa della tachicardia. Nel caso in cui tale problematica tenda a ripresentarsi frequentemente è possibile assumere particolari farmaci, il cui utilizzo deve essere valutato con il cardiologo o con il medico curante.
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