Le cause che comportano l'insorgenza della malattia di haglund sono di due tipologie. Prima di tutto vi sono motivazioni funzionali, infatti l'aumento di attività sportiva o lavorativa può favorire lo sviluppo ed in seguito l'infiammazione, il gonfiore e l'arrossamento della zona del calcagno. Un'altra motivazione può essere anatomica, di fatti la prominenza del calcagno può manifestarsi in presenza di varismo della zona del calcagno. Purtroppo, in entrambe le situazioni la malattia di haglund può diventare aggressiva, soprattutto quando al problema viene associato l'utilizzo di una tipologia di scarpe costituite da un bordo molto rigido che causa la compressione della zona infiammata del tallone. Per cui al manifestarsi dei primi sintomi è bene recarsi dal medico di famiglia per farsi consigliare su come comportarsi.
La malattia di haglund si manifesta attraverso una serie di sintomi del tutto riconoscibili sin da subito. Innanzitutto si presenta un dolore molto acuto causato dallo sfregamento del calcagno contro il bordo posteriore rigido della scarpa indossata. Anzi, quando il tallone è eccessivamente infiammato e gonfio è impossibile indossare la scarpa ed è molto dolorante il piede, in questo caso l'unica soluzione possibile è quella di indossare una scarpa aperta nella parte posteriore per evitare lo sfregamento della parte indolenzita. Il tutto si manifesta con un eccessivo gonfiore accompagnato da un arrossamento nella zona interessata dalla prominenza ossea del tallone. Altri problemi causati dall'aggravamento della malattia sono la borsite e l'insorgenza di calli fibrosi che devono essere eliminati necessariamente con un intervento chirurgico.
Per poter guarire dalla malattia di haglund vi sono due tipologie di rimedi. Innanzitutto vi sono i rimedi conservativi mediante l'utilizzo di scarpe aperte nella parte posteriore, l'utilizzo di cerotti particolari da applicare nella parte posteriore del calcagno e infine l'uso di onde d'urto per ridurre molto l'infiammazione. Mentre, in casi eccessivi, bisogna ricorrere alla chirurgia mediante l'asportazione della zona ossea prominente accompagnata da una fase di riposo dell'arto interessato. L'intervento chirurgico è consigliato in particolar modo per gli sportivi che utilizzano gli arti con maggiore frequenza, che in seguito non dovranno più osservare dei periodi di stasi a causa dell'infiammazione della zona del calcagno. Ovviamente sarà il medico a decidere sul da farsi in base alla gravità del problema.
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