Il tendine di achille è una sindrome che avviene a causa dello stress del tendine. In particolare, prima dello svolgimento delle pratiche sportive, è opportuno effettuare dello stretching iniziale, per riscaldare i muscoli e preparare i tendini allo sforzo. La pratica della corsa in salita o un aumento della velocità improvviso, possono portare all'avvento della sidrome. Anche l'esecuzione di attività sportive dopo un lungo periodo di riposo, può infiammare i tendini. È consigliabile, in presenza di questa patologia, di utilizzare scarpe comode ed ergonomiche, che donano la giusta postura, soprattutto durante gli allenamenti. Il dolore, nel soggetto affetto da tendinite d'achille, si manifesta nella parte posteriore del polpaccio, giungendo fino al tallone. È possibile che questa parte, a causa dell'infiammazione, si arrossi e produca calore. Dal manifestarsi di scricchiolii al piede, si riscontra anche una difficoltà a flettere l'arto e la caviglia, a causa della formazione del tessuto cicatriziale, un nodulo che si forma lungo il tendine.
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I trattamenti al tendine di achille vanno praticati già dai primi sintomi, per non rischiare di peggiorare la situazione, provocando una degenerazione che, se non curata, può portare ala rottura. Il riposo è essenziale per ripristinare la flessibilità del piede, così come effettuare degli impacchi di ghiaccio sul tendine, addormenterà la parte dolente. Mettere in pratica questi trattamenti, evitando di sovraccaricare gli arti con carichi pesanti, farà sì che il nodulo cicatriziale si ritiri, ma occorrono svariate settimane. Recarsi da un'osteopata che, con una visita approfondita, valuterà il progredire della patologia, è repentino, in quanto gli specialisti decideranno sulla terapia più adatta al tendine di achille. Eseguire un programma sportivo graduale, praticato con scarpe adatte e stretching iniziale, scongiura l'avvento della malattia.
Oltre alla visita medica approfondita, per valutare il gonfiore e l'infiammazione del tendine di achille, il medico può prescrivere degli esami specialistici. La radiografia valuta lo stato delle ossa e se sono presenti delle calcificazioni o indurimenti al tendine di achille. Una risonanza magnetica può identificare l'entità del danno e se sia indispensabile lo svolgimento dell'intervento chirurgico. A seconda della qualità del danno e della sua posizione, se il tendine di achille non guarisce con i trattamenti illustrati in precedenza, in un periodo di tempo non superiore ai 6 mesi, occorre rivolgersi a chirurghi ortopedici specializzati in operazioni al piede. L'intervento consiste nell'allungamento dei muscoli, per ripristinare la flessione della caviglia. In caso di rottura del tendine, si pratica una sutura, dopo aver effettuato un'anestesia loco-regionale. Le innovative tecniche chirurgiche al piede, fanno sì che non si pratici una grossa incisione, ma si utilizzi con un piccolo taglio, l'artroscopio, strumento chirurgico mininvasivo che consente di operare, visionando l'interno della zona da trattare.
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