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Tra le più comuni patologie di questa fibra c'è l'infiammazione del tendine d'Achille, che può colpire praticamente chiunque indipendentemente da età, sesso e condizioni generali di salute. L'infiammazione non è altro che la risposta del nostro corpo a un urto oppure a un trauma e può essere sostanzialmente di due tipi: inserzionale e non inserzionale. Per infiammazione del tendine d'Achille inserzionale si intende un'infiammazione che colpisce la parte inferiore del tendine, nel punto in cui esso appunto si inserisce all'interno del calcagno. Una patologia non inserzionale, invece, è causata da rotture e piccoli strappi che si verificano nella parte centrale del tendine stesso. Sia nel primo caso che nel secondo se i danni alla fibra tendono a calcificarsi, esiste la possibilità che si formino degli speroni ossei.
L'infiammazione del tendine d'Achille può verificarsi in qualsiasi momento anche in pazienti sanissimi, ed è legata a uno sforzo prolungato del tendine o a uno stress troppo intenso. L'infiammazione può insorgere in presenza di alcune condizioni specifiche come ad esempio piede piatto o lievi malformazioni del piede, polpaccio debole o poco flessibile, lesioni tramautiche. Inoltre la patologia, in fase di allenamento, è causata con maggiore facilità da un esercizio fisico effettuato senza riscaldamento, dall'aumento della velocità in fase di allenamento, da attività fisica troppo intensa. Quando è in atto questo tipo di infiammazione il sintomo più frequente è il dolore seguito col trascorrere del tempo da gonfiore, rigidità e scricchiolii. Se notate qualcuno di questi sintomi conviene effettuare una visita medica.
Ma in che modo si guarisce dall'infiammazione una volta che essa ci è stata diagnosticata? Quali rimedi esistono per proteggersi o per curare la tendinite una volta che essa è insorta? Per prima cosa si consiglia di restare a riposo il più possibile e applicare il ghiaccio sulla parte dolorante. Il ghiaccio non va mai applicato a diretto contatto con la pelle, ma avvolto in un tessuto. Inoltre, se il dolore non diminuisce è possibile assumere farmaci antinfiammatori non steroidei come ibuprofene o ketoprofene. Infine, se l'infiammazione persiste si consiglia di fare un periodo di fisioterapia o un periodo di potenziamento eccentrico, grazie al quale il muscolo si contrae nel momento in cui si allunga. Devono essere evitate assolutamente le infiltrazioni di cortisone, dal momento che gli steroidi sono dannosi per il tendine in quanto potrebbero causarne la rottura.
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