La ciste di Baker è facilmente visibile ed anche nei casi in cui non dia nessun tipo di dolore, il soggetto che ne è affetto si rivolgerà sempre al medico per avere una spiegazione del fenomeno. Di solito comunque i pazienti avvertono dolore anche solo camminando. La ciste è palpabile ed il medico può fornire una pronta diagnosi, generalmente sicura. Tuttavia il professionista della salute prescriverà ulteriori esami, tra cui l'ecografia o la risonanza magnetica nucleare (RMN). Quest'ultima permette di verificare accuratamente lo stato dell'articolazione del ginocchio, oltre alla natura della ciste. Il controllo medico è importante in quanto i sintomi della patologia, soprattutto se la sacca si rompe, sono molto simili a quelli, ben più gravi, della tromboflebite dell'arto inferiore (trombosi venosa profonda). È bene quindi escludere con sicurezza questa eventualità.
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Per quanto riguarda la terapia, una ciste di Baker di piccole dimensioni non richiede necessariamente delle cure poiché solitamente viene riassorbita spontaneamente. Nei casi invece in cui la sacca di liquido sia voluminosa e impedisca i normali gesti quotidiani, l'attività lavorativa e sportiva, occorre effettuare dei trattamenti. Prima di tutto bisogna osservare un periodo di riposo ed eventualmente camminare con le stampelle. Gli impacchi di ghiaccio quotidiani possono essere utili come anche la fisioterapia per migliorare la mobilità articolare e favorire il riassorbimento del liquido della sacca. Potrebbe essere necessario un drenaggio e aspirazione del liquido e, nei casi più gravi, delle infiltrazioni di preparati cortisonici, che hanno una forte azione antinfiammatoria ed alleviano il dolore. Il paziente può anche ricorrere ad antinfiammatori orali o in crema per uso topico.
I praticanti di attività sportive dovranno limitare l'intensità degli allenamenti e, in caso di dolore, sostituire la corsa e tutte le attività che sottopongono a carichi le ginocchia con il nuoto. Questo sport permette all'atleta di mantenere un'ottima efficienza fisica, in attesa di riprendere le sedute di allenamento del proprio sport. In acqua il ginocchio non subisce stress e viene invece positivamente massaggiato. In casi molto rari può rivelarsi doveroso intervenire chirurgicamente, in artroscopia, per rimuovere il liquido sinoviale in eccesso e prevenire la rottura della sacca, infezioni, calcificazioni e danni ai nervi. Una metodica più invasiva prevede di incidere la parte in cui è presenta la ciste di Baker e si effettua se il primo tipo di intervento non dà i risultati sperati.
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