I valori considerati normali per l'esame della glicemia a digiuno per le persone sotto i 50 anni sono 60-110 mg/dl di glucosio nel sangue. Una glicemia che arriva fino a 125 mg/dl indica che può esserci un'alterata glicemia a digiuno (IFG); mentre valori superiori a 125 mg/dl indicano una possibile presenza di diabete. Se ci troviamo di fronte a quest'ultimo caso dobbiamo innanzitutto ripetere nuovamente il test, poiché non sono rare le volte in cui la persona non rispetta il digiuno di 12 ore precedente al test; se il valore si ripresenta tale si ha una diagnosi di diabete. Invece per valori sotto la soglia di 60 mg/dl abbiamo casi di ipoglicemia: questa può essere dovuta ad una cattiva alimentazione, ad una importante attività muscolare precedente il test, ad un digiuno prolungato o ad un abuso di alcol.
C'è sempre una maggiore propaganda negativa riguardo agli zuccheri; vengono indicati come i principali attori delle più comuni malattie derivate dall'alimentazione. Spesso invece ci scordiamo dell'importanza dei carboidrati (cioè degli zuccheri) nella nostra dieta mediterranea, quella più volte definita come la più equilibrata. Possiamo dividere gli zuccheri in due categorie: - gli zuccheri buoni: sono molecole complesse, legate ad altri nutrienti, come vitamine e sali minerali, che vengono assorbite lentamente dal nostro organismo, quindi sono accessibili per più tempo; li troviamo nelle verdure, nella frutta, nella pasta e nel riso. - gli zuccheri cattivi: sono molecole semplici che danno un'energia maggiore e istantanea poiché vengono assorbite molto velocemente; se però questa energia non fosse utilizzata, il nostro corpo immagazzina lo zucchero assorbito sotto forma di glicogeno e sopratutto di grassi; gli zuccheri cattivi li troviamo nello zucchero da cucina, nei dolci e nelle bevande gassate. E' bene quindi prestare attenzione al cibo che consumiamo, variare la dieta per equilibrare l'apporto di zuccheri: l'esame della glicemia a digiuno ci aiuta a capire se questo equilibrio viene mantenuto.
Il problema che più comunemente si riscontra nell'esame della glicemia a digiuno è l'iperglicemia: le cause principali di questa patologia sono il diabete, lo stress, l'uso di farmaci (ad esempio i betabloccanti) e le malattie della tiroide. Le conseguenze sono molteplici, si possono verificare malattie cardiovascolari e nervose, nefriti, obesità, che è un problema sempre più attuale, e persino cancro: molti studi sostengono che l'iperglicemia abbia un ruolo importante negli stati infiammatori, esordi dei tumori. Dobbiamo dunque dare una grande importanza all'esame della glicemia a digiuno: nella sua relativa semplicità di esecuzione, offre grande accuratezza e affidabile previsione delle maggiori patologie che colpiscono la popolazione di oggi.Per tali motivi la sanità pubblica incentiva sempre più questo esame clinico: un suo maggior utilizzo, non solo diminuirebbe l'incidenza delle patologie collegate alla glicemia, ma diminuirebbe anche i costi sanitari ad esse collegate.
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