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Le cause che provocano la condrite al ginocchio non sono tuttavia ancora certe. Esse sono state dapprima attribuite a una causa meccanica dovuta a una anormalità nella struttura ossea del ginocchio ma non è stata dimostrata una connessione certa tra dolore e squilibrio osseo. L'ipotesi più accreditata propende per una concomitanza di cause secondo la quale in una situazione di leggero squilibrio osseo un carico eccessivo e ripetuto sulla cartilagine provocherebbe letteralmente la sua rottura o una condizione di estrema fragilità che porterebbe a una condizione permanente di funzionalità ridotta. Sebbene questa spiegazione incorpori sia una componente meccanica che dinamica tuttavia non offre una spiegazione certa dell'origine del dolore. Tuttora non è ancora completamente chiaro quale sia la genesi della condrite al ginocchio e quale sia la struttura che provoca il dolore.
Esistono diversi strumenti per diagnosticare una condrite al ginocchio. Come primo approccio si rende necessario da parte del medico ricostruire la storia del paziente ed eseguire l'esame fisico dell'arto per iniziare ad escludere altre patologie. Gli esami radiologici dovrebbero essere eseguiti solo laddove si sospettino più cause concomitanti come per esempio una instabilità ossea, un cattivo allineamento, patologie come l'osteoartrite o l'osteocondrite. Un semplice esame come i raggi x potrebbe subito diagnosticare un eventuale difetto nella struttura anatomica. Altri esami più specifici, come la tomografia o la risonanza magnetica, sono all'occorrenza richiesti dai chirurghi ortopedici come ulteriore approfondimento nel caso venga accertato un cattivo allineamento o una dislocazione delle ossa del ginocchio.
E' dimostrato che la condrite al ginocchio può avere una prognosi favorevole, tuttavia altre statistiche rivelano che dopo diversi anni il 30-40% dei pazienti non è ancora libero dai sintomi. Nel caso in cui il dolore venga avvertito dopo un trauma è necessario proteggere e immobilizzare immediatamente l'arto, applicare del ghiaccio, sollevare l'arto e mantenerlo a riposo. Per controllare il dolore il medico potrà prescrivere antinfiammatori o infiltrazioni di cortisone per ridurre l'infiammazione. Un ruolo centrale è rivestito dalla terapia riabilitativa per rinforzare il muscolo e dalla laserterapia, in particolare la Hilterapia che ha un'azione antidolorifica ed esercita un'intensa biostimolazione dei tessuti. A volte è indicata la chirurgia quando, soprattutto dopo i traumi, c’è il distacco o la compressione delle cartilagini.
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