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La caratteristica principale del virus zoster è rappresentata dalla capacità di riattivarsi nel corso degli anni, senza alcun sintomo, ciò grazie all’attività degli anticorpi, che ne bloccano subito la sua diffusione. Se il sistema immunitario non funziona correttamente invece si innesca un processo infiammatorio del nervo infetto, in cui il virus si annida, generando un dolore acuto, che se non curato può diventare cronico delineando una nevralgia posterpetica. Le cause principali che possono far insorgere il fuoco di Sant’Antonio senza eruzione cutanea sono lo stress, l’invecchiamento, la presenza di malattie come il diabete, e in alcuni casi può anche essere sintomo di un tumore. Questo tipo di infezione se non curata tempestivamente può portare a conseguenze molto gravi e invalidanti.
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L’herpes zoster in genere si manifesta in coloro che hanno già contratto la varicella, anche più volte nel corso della vita. L’infezione che si verifica spesso dopo i 50 anni, può riguardare il torace, la schiena, gli arti e il viso ed è monolaterale, ovvero si presenta solo in una parte del corpo. Il zoster sine herpete ha gli stessi sintomi di quello normale: mal di testa, malessere generale, sensibilità alla luce, formicolio, bruciore e un dolore costante soprattutto nella zona interessata. In particolare, il fuoco di Sant’Antonio senza eruzione cutanea può determinare una paralisi acuta periferica facciale e coinvolgere altri nervi cranici. Inoltre, la mancanza delle pustole porta a confondere i sintomi dell’infezione con quelli dell’ infarto del miocardio, dell’embolia polmonare, della colecistite o della colica renale, a seconda di dove è localizzato.
Il fuoco di Sant’Antonio senza eruzione cutanea può essere diagnosticato attraverso il dosaggio delle immunoglobuline, con test eseguiti a distanza di 10 giorni l’uno dall’altro. Se questi evidenziano un aumento della concentrazione degli anticorpi IgM-IgG, l’infezione è in atto. In alternativa, se si è in fase iniziale della malattia può essere utile la misurazione dei virioni o particelle virali, esame di laboratorio che permette di verificare la presenza del virus nella saliva. Una volta accertata l’infezione può essere curata con appositi farmaci antivirali e con analgesici per contrastare il dolore, se questo è molto forte si può ricorrere anche al benzodiazepine. Per prevenire e ridurre la gravità in caso di contrazione della malattia si possono effettuare gli appositi vaccini contro la varicella e l’herpes zoster.
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