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La velocità con la quale può svilupparsi tale malattia è decisamente soggettiva e dipende anche da come viene affrontato il problema, dalle calzature utilizzate, dall’operazione chirurgica. L’alluce valgo porta dolore man mano che tende ad aggravarsi. Solitamente questo è inizialmente più lieve e si presenta solo indossando scarpe dalla calzata stretta. In secondo momento si presenterà più forte, e si avvertirà tutte se volte che si cammina. Quando la situazione è ormai cronica, ovvero, quando il dolore è acutissimo e la deformazione è totale, le scarpe normali non potranno essere più indossate, camminare normalmente risulterà impossibile, ed in più il piede presenterà dolore anche se a riposo. Le dita in quest’ultimo caso di disporranno partendo dal metatarso, a ventaglio, l’una dietro l’altra e tenderanno ad incurvarsi. L’alluce valgo può anche non essere congenito e acquisito, ma figlio di una causa immediata. Esistono casi di alluce valgo dovuti ad urti o incidenti: frattura delle dita dei piedi, postura scorretta, frattura ad un ginocchio, lesione dei legamenti, dall’alimentazione ma soprattutto dalla conformazione del piede stesso. Chi ha i piedi piatti, tende a presentare questa malattia delle dita, mancando della normale curvatura del piede, e poggiando tutto il peso del corpo in avanti.
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Le cure per l’alluce valgo sono molteplici e parecchio efficaci; oggi giorno questa malattia, anche se parecchio fastidiosa viene considerata risolvibilissima, anche perché per quanto avanzato possa essere lo stato stesso del problema, il dolore insorgente e martellante, fungerà da campanello d’allarme per intervenire nel migliore dei modi. La terapia principale è la scelta di una scarpa giusta. I tacchi generalmente non dovrebbero superare i cinque centimetri e la scarpa dovrebbe essere morbida e comoda e soprattutto non appuntita sulla parte anteriore. Come detto sopra, un piede che sta in una calzatura stretta, presenterà facilmente questo problema poiché col tempo le dita tenderanno ad accavallarsi automaticamente. Nei casi di alluce valgo non lieve, ma medio, (parliamo già di una via non preventiva ma curativa), è consigliabile l’utilizzo di scarpe ortopediche e di plantari. La scarpa ortopedica infatti tende a riallineare il piede, portandolo in asse in toto, e, permette alle dita di star larghe, e di non sovrapporsi; inoltre sono assolutamente utili nella deambulazione; possono essere usate prima come supporto e dopo l’intervento per necessità. Ovviamente non risolvono il problema, e non curano la malattia.
L’intervento, nel caso di deformità da alluce valgo è davvero l’unica soluzione. Si risolve in pochi minuti (meno di un’ora) e si esegue in day-Hospital. Un intervento parecchio sperimentato è la chirurgia percutanea dell’alluce. E’ un tipo di chirurgia nuova, non invasiva, che non porta traumi e dolori post operatori, e che quindi sta prendendo sempre più piede in Occidente, andando a sostituirsi definitivamente alla chirurgia classica. Il primo passaggio di questo intervento, agisce sul tendine, che viene sezionato, e staccato dalla falange; è questo la causa della deviazione, quindi il primo passaggio è la rottura di questo legame. In secondo luogo, viene introdotto nel piede, all’altezza della preminenza una fresa che regola il profilo del metatarso del piede. Poi avviene il ri-orientamento della superficie deviata: viene praticata un’osteotomia, ovvero un’incisione con l’introduzione di una fresa che orienti la base d’appoggio dell’alluce. I sesamoidi si riallineano, e il piede ritorna ad una naturale conformazione. Questa operazione dura meno di mezz’ora, e non comporta problemi poi. Al paziente viene effettuato poi un bendaggio fitto, e viene fatta indossare una calza morbida che consenta l’appoggio del piede. Inizialmente si tendeva ad asportare solo la protuberanza ossea, senza riallineare le dita stesse. Questi gesti chirurgici, risultavano essere inefficaci, poiché presentavano recidività del problema; si passò dunque a tecniche più demolitive che incidevano direttamente sull’articolazione, e quindi sulla falange, che veniva rimossa direttamente per evitare una nuova deformità. La falange però venendo a mancare, poneva l’articolazione a diretto contatto con la cartilagine, riducendo parecchio la funzionalità stessa dell’alluce, e provocando dolori e impossibilità a deambulare. Per queste ragioni, la chirurgia classica è meno scelta tra i pazienti che invece sempre di più preferiscono affidarsi alle nuove tecniche all’avanguardia, come quella citata sopra, per risolvere in una sola volta il problema senza ritorni o margini di problematiche nel post operatorio. L’operazione chirurgica dell’alluce valgo è parecchio traumatica nel post e il recupero è lungo e faticoso.
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