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Chi ha intenzione di dimagrire generalmente tende anche a cercare di capire quanti grassi o quante calorie sono contenute in un determinato alimento. Ogni essere umano necessita di uno specifico carico calorico al giorno e anche i grassi non devono necessariamente mancare. Capito questo concetto sarà poi più semplice riuscire a seguire una dieta equilibrata, evitando però di controllare sempre le etichette dei vari prodotti. Chiaro che sia alquanto fondamentale non eccedere nelle calorie e nei grassi, ecco perché è importante ingerire quelle salutari, necessarie insomma al funzionamento del nostro organismo. Attraverso le calorie e i grassi il nostro corpo riceve energia, questa quindi deve essere sviluppata proprio grazie agli alimenti. Tra le varie diete che una determinata persona ha intenzione di seguire per poter perdere peso, non ci sono solo questi elementi da tener presente, ma si fa riferimento molto spesso anche all'indice glicemico.
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Quest'ultima parola inevitabilmente viene associata allo zucchero, altro elemento importante per donare energia al nostro corpo. Non è un caso che quando ci si sente senza forze si è solito dire che c'è stato un calo di zuccheri. E' però anche piuttosto evidente come questo zucchero sia poi la causa di qualche aumento di peso, ecco che allora entra in gioco l'indice glicemico dei vari alimenti. Cosa però si intende per indice glicemico? Indica in modo specifico la rapidità con cui aumenta la glicemia in seguito all'assunzione di 50 grammi di carboidrati. Per glicemia si intende la concetrazione di glucosio nel sangue, questo, quando è in abbondanza, si trasforma poi in grasso. Ecco che quindi l'indice glicemico degli alimenti viene preso in considerazione nelle diete per quel che riguarda la perdita di peso.
C'è però una netta sopravvalutazione dell'indice glicemico collegato proprio al mondo della dieta, questo perché non basta conoscere il valore di ciascun alimento per evitare poi che questi si trasformino in grasso e facciano quindi aumentare il peso. Molti regimi alimentari sono basati proprio esclusivamente sull'indice glicemico degli alimenti, arrivando però a considerazioni piuttosto sbagliate. Secondo tali regimi alimentari per poter perdere peso non è importante calcolare le calorie degli alimenti, la causa del sovrappeso è da ricondurre esclusivamente alla quantità dei cibi, ciò che conta principalmente in una dieta è l'indice glicemico ed infine basta scegliere alimenti con basso indice glicemico senza tener presente assolutamente la quantità. Regole che per molti sono fondamentali in una dieta, ma in realtà ci sono diversi fattori che influenzano l'indice glicemico di un alimento e quindi il valore non è assolutamente sempre lo stesso, ma può invece variare. Ecco che allora tale teoria tende improvvisamente ad assumere un risvolto piuttosto negativo.
Quali sono i fattori che modificano l'indice glicemico di un determinato alimento? Innanzitutto c'è la varietà, un alimento può avere diverse varietà e queste modificano poi il suo indice glicemico; da non trascurare il tempo di raccolta, un frutto maturo ha un indice glicemico totalmente differente da uno acerbo; la zona geografica dove l'alimento è stato prodotto; il modo di produzione; il contenuto di grassi e di proteine; il contenuto di fibre; l'essiccazione e la conservazione di questo determinato alimento; il metodo di cottura, se cucinate un prodotto al forno o lo bollite inevitabilmente il suo indice glicemico varierà; la durata della cottura, anche qui varia se è più al dente o più cotto; da tener presente anche gli altri ingredienti che si cuociono insieme poi all'alimento scelto. Tutti questi elementi sono quindi fondamentali per far capire come le varie tabelle sull'indice glicemico degli alimenti non siano assolutamente corrette. Un esempio di variabilità dell'indice glicemico può essere dato dal pane, questo in Messico è realizzato con determinati fattori enzimatici che fanno variare a 30 l'indice glicemico di tale alimento, in Francia però la baguette si ritrova con un indice glicemico che arriva anche a 100. E' quindi sbagliatissimo pensare di seguire una dieta tenendo presente esclusivamente tale fattore, si rischia di non combinare assolutamente nulla e il fallimento è dietro l'angolo
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