Dieta a zona blocchi

Dieta a zona: più che una dieta una filosofia di vita

La dieta a zona non è un semplice regime alimentare ma un vero e proprio stile di vita coniato dal biochimico americano Barry Sears i cui principi sono illustrati nel prezioso libro "Come raggiungere la zona". Con il termine "zona" si intende lo stato metabolico ideale per l'organismo, raggiungibile attraverso il controllo di alcuni ormoni, quali gli eicosanoidi, l'insulina e il glucagone. L'equilibrio di questi ormoni, secondo Sears, non solo permetterebbe di bruciare i grassi ed eliminare il senso di fame, ma avrebbe numerosi benefici per la cura di diverse patologie, quali il diabete di tipo II. Per determinare la giusta concentrazione di eicosanoidi, insulina e glucagone, la dieta a zona prevede la ripartizione dei pasti in blocchi aventi precise percentuali di macronutrienti, ovvero carboidrati, proteine e grassi.
Piramide dieta a zona

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Come funziona la dieta a zona blocchi

Percentuali delle calorie dei macronutrienti Un blocco è un'unità costituita dalla somma di singoli blocchetti, cioè di ciascuno dei tre macronutrienti, come mostrato di seguito: 1 blocco = 1 blocchetto di proteine (P) + 1 blocchetto di carboidrati (C) + 1 blocchetto di grassi (G) dove: P = 7g di proteine, contenute in 30 g di tacchino o pollo; C = 9g di carboidrati reperibili, ad esempio, in 100 g circa di frutta fresca o 30 g di cereali integrali; G = 3g di grassi, equivalenti a 3 mandorle o a 2 cucchiani di olio evo. La dieta a zona consiglia di suddividere la giornata in 3 pasti principali, composti generalmente da 3-4 blocchi, e 2 o 3 spuntini da un blocco cadauno, per un minimo di 11 blocchi giornalieri. Il rapporto tra macronutrienti è il seguente: Carboidrati: 40% Proteine: 30% Grassi: 30% Si tratta quindi di una dieta iperproteica e leggermente low-carb che si discosta dalla nostra dieta mediterranea, dove le proteine costituiscono il 15% e i carboidrati il 55-60% delle calorie giornaliere.

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Come si calcolano i blocchi giornalieri per persona

Massimo intervallo tra i pasti Per calcolare il numero di blocchi necessari al proprio fabbisogno quotidiano, bisogna moltiplicare il proprio peso in termini di massa magra per l'indice di attività fisica, che va da un minimo di 1,1 per le persone sedentarie ad un massimo di 2,3 per chi pratica sport a livello agonistico. Otterremo così il nostro fabbisogno proteico giornaliero che, diviso per 7g, ci darà il numero di blocchetti di proteine, e quindi anche degli altri due macro-energetici, da assumere in una giornata. Supponiamo di aver ottenuto un fabbisogno proteico di 90 grammi, avremo: 90 g : 7 g = 12,85, quindi 13 blocchetti di proteine Esempio di giornata da 13 blocchi: Colazione: 4 blocchi Spuntino1: 1 blocco Pranzo: 4 blocchi Spuntino2: 1 blocco Cena: 3 blocchi Esistono comunque dei software che consentono di calcolare facilmente il fabbisogno giornaliero di blocchi.


Dieta a zona blocchi: Alcune cose da sapere sulla dieta a zona

Frutta e verdura fresca Per mantenere l'equilibrio ormonale e raggiungere la zona è indispensabile saper distinguere gli alimenti favorevoli, aventi un basso indice glicemico ed un elevato potere nutritivo, da quelli accettabili o sfavorevoli. Tra gli alimenti consentiti troviamo quasi tutta la frutta e la verdura, le carni bianche, gli albumi, il pesce, i formaggi magri, i grassi insaturi derivanti da mandorle, pesci ricchi di Omega 3, olio evo. Tra i cibi accettabili ma da limitare vi sono: cereali raffinati, barbabietole, patate, carote, banane, datteri, cachi, carni rosse magre, tonno in scatola. Infine i cibi sfavorevoli sono i dolci industriali, la pizza, gli alcolici, il latte e lo yogurt intero, gli insaccati, il burro e i grassi idrogenati.



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