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La dieta Plank promette un dimagrimento di 9 kg in 2 settimane, e pare che funzioni davvero, per chi rispetta alla lettera i menu senza sgarrare di una virgola. Le numerose voci contrarie alla dieta insistono sulla sua eccessiva aggressività che può essere nociva alla salute, non sui risultati. Trascorse le 2 settimane la dieta va interrotta, e non c'è un periodo di mantenimento. Sembra però ovvio che, per non recuperare rapidamente i chili perduti, bisogna sempre tenere un occhio alla bilancia, non eccedere con il cibo e praticare costantemente attività fisica. Proprio perchè la dieta è particolarmente aggressiva, è altamente sconsigliato portarla avanti oltre il periodo indicato per non appesantire reni, fegato e cuore. Chi vorrà procedere con il dimagrimento, dopo il primo periodo, dovrà continuare con una dieta più equilibrata e leggera.
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Il menu della dieta Plank prevede caffè nero ed amaro per colazione, a cui si può al limite aggiungere una fetta di pane semplice. Pranzo e cena invece sono completamente proteici o quasi, costituiti esclusivamente da diversi tipi di carne da uova. Unici ortaggi ammessi, o quasi, sono le carote, e frutta a volontà per due soli pasti alla settimana. Dai pasti principali sono completamente banditi i carboidrati come pasta o pane, la verdura, le salse e i condimenti di ogni genere. In compenso le porzioni sono molto generose, e in alcuni casi è possibile mangiare a volontà, senza limite, purché si utilizzino esclusivamente gli ingredienti indicati. Quello della dieta Plank è un menu profondamente carnivoro, che sarà difficile da rispettare per gli amanti della pasta, della pizza e di salse e sughi.
La dieta Plank è sbilanciata ed iperproteica, quindi affatica fortemente il fegato e i reni, costretti ad un lavoro extra di notevole entità. La dieta è assolutamente sconsigliata a chi soffre di patologie ai reni e al fegato, a chi ha problemi cardiaci e di pressione e a chi ha colesterolo alto o diabete. Nutrirsi quasi esclusivamente di carne, seppure per un periodo di tempo abbastanza breve, rischia di mettere in difficoltà il metabolismo, con conseguenze anche gravi per chi ha una salute già compromessa. Nel dubbio, il consiglio è di chiedere il parere del proprio medico prima di dedicarsi ad una dieta così impegnativa per l'apparato digerente e le arterie. I dietologi in genere consigliano diete più leggere, anche se più lunghe, che promettono buoni risultati nel lungo periodo senza stravolgere completamente le abitudini alimentari di chi le pratica.
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