Il fit walking è una vera e propria filosofia che viene abbracciata da chi lo pratica in maniera completamente diversa: alcuni, praticano questo sport per puro amore, per il piacere stare in movimento. Appartengono a questa categoria, coloro che regolarmente vanno a passeggiare, poiché dal passeggio rilassante e corretto, traggono un beneficio spirituale. Non si tratta di agonisti, ma di persone che nel tempo libero si dedicano a queste bellissime passeggiate all’aria aperta, in montagna, accanto ad un fiume, in una radura, sulla spiaggia, in città. Alla seconda categoria appartengono coloro che del fit walking ne fanno un’arte, ovvero coloro che con puntualità praticano questo sport, volendone imparare le tecniche per poterle applicare al meglio, cosi che il camminare diventi un vero e proprio allenamento sportivo. Alla terza categoria invece, appartengono gli agonisti, coloro che fanno del fit walking uno stile di vita, che amano camminare, che ne fanno uno sport, un allenamento, una filosofia, una gara. Si misurano con se stessi e con gli altri esattamente come accade per gli altri sport che vengono praticati a livelli agonistici.
Chi pratica fit walking dunque ama sostanzialmente camminare: la tecnica sottesa alla base di questo sport è molto semplice, poiché coinvolge tutta la muscolatura corporea, senza però affaticarla eccessivamente. Si cammina con un passo normale, né troppo ampio, né troppo stretto, né troppo profondo, né troppo essenziale, mentre il busto sta eretto e le spalle rilassate. Anche le braccia compiranno movimenti armonici, bilanciando tutto il corpo in questi movimenti ripetitivi ma fluidi. Le parti del corpo coinvolte in primis in questo allenamento sono: i piedi, le gambe, il busto e le braccia, le spalle e la testa. I piedi hanno un ruolo fondamentale, in quanto sono i primi a coordinare il movimento e sono fondamentali per la spinta. Innanzitutto bisogna poggiare il tallone a terra energicamente e poi dare una spinta vigorosa ma allo stesso tempo elegante, affinchè il passo sia misurato e simmetrico. I piedi danno la direzione, la postura, influenzano il passo, determinandone l’intensità. Le gambe invece, oltre che fungere da sostegno in questo caso al corpo, piegandosi leggermente, danno insieme ai piedi un’ulteriore spinta a tutto il corpo. Il busto poi deve restare precisamente eretto, poiché camminare, ma anche correre, protesi in avanti, significa accusare dolori forti poi, essendo una posizione scorretta, mentre sbilanciarsi all’indietro, significa rallentare il passo stesso. Il busto deve stare dunque dritto e mantenersi in armonia con il resto del corpo, sia con gli arti inferiori che con quelli superiori. Le braccia non devono mantenersi né rigide, né molli lungo il corpo, ma leggermente attaccate al busto e dovranno effettuare movimenti quasi a specchio con le gambe, dando a queste l’accompagnamento nel movimento e nella direzione. Oscillano vanti ed indietro opposte alle gambe: il braccio sinistro si muoverà con la gamba destra e la gamba sinistra con il braccio destro.Le spalle devono essere morbide, ma non devono appesantire il movimento poiché in questo caso si perderebbe l’armonia del tutto. La testa invece, deve mantenere una posizione eretta, cosi infatti si allunga la colonna vertebrale, e tutto il corpo ne trae benefici. Il fit walking è uno sport che basa il suo principio sulla continuità. E’ fondamentale effettuare degli allenamenti costanti e non sporadici, perché è nell’arco del tempo stesso che si potranno costatare i risultati. Il fit walking infatti incide sulle gambe, e sulla loro tonicità, sui fianchi che collegano gli arti inferiori a quelli superiori e che sono pienamente coinvolti nel movimento, e infine, l’addome e le braccia, che comunque effettuano degli “sforzi”. L’allenamento dunque va distribuito in maniera equa e continuata sull’arco di diversi mesi, e va effettuato da un minimo di tre volte alla settimana ad un massimo di cinque. Se l’allenamento viene svolto poche volte a settimana o peggio ancora poche volte al mese, non se ne trarrà alcun beneficio, ma si finirà (in quelle poche occasioni) per mettere sotto sforzo eccessivo il corpo, col rischio di causare a questo un sovraccarico soprattutto a livello muscolare. L’allenamento deve essere pausato, rilassato, armonico e continuo!Ci sono dei modi chiari e precisi per comprendere se il lavoro effettuato attraverso il fit walking è stato eseguito in maniera corretta: controllare la frequenza del battito cardiaco e la respirazione. Anche quando corriamo, facciamo jogging, trekking, o quando svolgiamo qualche sport come l’aerobica il nuoto, il tennis, si tende a sentirsi affaticati se l’allenamento è stato pesante ed eccessivo. Sia ha il fiatone, si avvertono diversi dolori alla muscolatura, dovuti all’acido lattico che va in circolo, fitte al petto, e battito cardiaco eccessivamente accelerato. Queste stesse sensazioni si avvertono anche se si pratica fit walking. Per capire se si sta svolgendo correttamente l’allenamento è sufficiente fermarsi e conversare: se il parlare risulterà singhiozzato, si è già arrivati allo strenuo delle forze e bisognerà fermarsi, per riequilibrare il corpo e la respirazione; se la conversazione è libera, ma affannata, bisognerà riposare e defaticare, effettuando ampi respiri a braccia aperte, che permettano una sana ossigenazione dei polmoni e il ripristino della normale frequenza cardiaca; se invece la conversazione è naturale e sciolta, allora l’allenamento è stato eseguito bene e correttamente. E’ importante controllare il battito cardiaco, che deve accelerare si, ma non in maniera eccessiva. Lo si può fare con appositi strumenti che ne controllano la frequenza, anche dopo l’allenamento stesso.
I sono delle dinamiche precise che migliorano l’allenamento. Ovviamente questo deve seguire una parabola ascendente; coloro che si allenano per le prime volte non devono assolutamente forzarsi, poiché porrebbero cosi, sulla muscolatura un peso troppo grande, impedendo cosi un allenamento sano, anche per le volte successive. La forza dell’allenamento è certamente incisiva, ma può aumentare di volta in volta, scegliendo innanzitutto percorsi non lineari, quindi in salita ed in discesa, e ponendo alle caviglie ad esempio dei pesi. Proporzionalmente alla forza e all’intensità, cammina la velocità, che non deve spararsi oggettivamente subito, ma distribuirsi sulla camminata in maniera costante e regolare, ed aumentare di allenamento in allenamento; importante è la coordinazione, poiché questa favorirà bene l’esercizio in sé senza portare problemi a nessun muscolo del corpo, ed infine la resistenza, cioè la capacità di tenere il tempo, lo spazio, fissando il nostro corpo in un movimento leggiadro e sereno, privo di sforzi. Come tutti gli sport, anche il fit walking può portare infortuni o problemi che sono direttamente proporzionali a un allenamento scorretto. Non bisogna forzarsi inanzitutto: è importante capire quali sono i limiti personali, e non superare quelli; ogni individuo ha una resistenza a parte, dunque, per quanto agonisti, non bisogna mai eccedere troppo, onde evitare strappi, contratture, affaticamento. E’ fondamentale usare scarpe che ammortizzino, quindi da ginnastica idonee ad attività come l’aerobica. Il piede deve inarcarsi e non appiattirsi a diretto contatto col suolo, altrimenti anche la spina dorsale ne potrà risentire.E’ importante anche allenarsi nei momenti giusti della giornata e delle stagioni. Il freddo ed il caldo costituiscono un reale impedimento alle attività alla’area aperta, poiché diminuiscono notevolmente la potenza della muscolatura, portano ad una mancanza di energia, di forza, di idratazione corporea. E’ preferibile svolgere questa attività nelle prime ore del mattino, oppure nel tardo pomeriggio, al tramonto. Fondamentale è la coordinazione, che se viene a mancare, porta a muoversi come un robot, e porta conseguenze serie di postura, di dolore agli arti e alla muscolatura.
Oltre al fit walking classico, esiste il fit walking cross, che è molto scelto da coloro che amano muoversi all’aria aperta nel tempo libero. Questa variabile di questo sport, si pratica con dei bastoni che vengono mantenuti dalle mani che facilitano la scalata o camminata, rendendola più armoniosa e piacevole. Il fit walking cross si pratica a contatto con la natura, quindi in montagna solitamente, in ambienti inesplorati, in mezzo al verde, agli alberi, ai fiori. Si percorrono sentieri meravigliosi, tortuosi, faticosi, che vengono attraversati con maggiore fatica proprio perché diversi dal solito percorso. L’allenamento in montagna è per i più appassionati. Il fit walking è uno sport a tutti gli effetti che possono praticare tutti, indistintamente e che porta nell’arco di un lungo tempo ad ottimi risultati.
COMMENTI SULL' ARTICOLO