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La cartilagine del ginocchio deve risultare molto resistente, in quanto soggetta a pressione continua, in fase di sostegno di tutto lo scheletro. La sua composizione chimica è costituita da condrociti, cellule che producono la sostanza fondamentale della cartilagine articolare. Questa sostanza è composta a sua volta da acqua, proteoglani, fibre di collagene e acido ialuronico. Da ricordare che la cartilagine del ginocchio è formata da una parte solida, che ne assicura la resistenza ed una parte liquida, che dona l'elasticità giusta per attutire i traumi e facilitare il movimento delle articolazioni. Queste due parti concorrono insieme ad assicurare la salute del ginocchio, evitando l'usura delle importantissime articolazioni. Il tessuto cartilagineo non è dotato di capillari sanguigni, ma è circondato da uno strato di tessuto connettivo, il "Pericondrio", ricco di vasi sanguigni. La circolazione sanguigna nutre questo strato, assicurando la buona salute della cartilagine del ginocchio.
La "cartilagine fibrosa" è posizionata nei punti di inserzione dei tendini dello scheletro, dei menischi e nei "dischi intervertebrali": resistente alla trazione e di materiale biancastro, essa consente un'ottima mobilità e sollecitazione del ginocchio. La "cartilagine ialina" è di colore bianco tendente al bluastro, è la più abbondante nello scheletro, infatti nello sviluppo del feto tende a trasformarsi poi in tessuto osseo. Essa ricopre l'estremità delle ossa del ginocchio: il femore, la rotula e la tibia. La "cartilagine elastica" è di colore giallo opaco e assicura l'ammortizzazione dei movimenti articolari. La cartilagine è un tessuto "vivo" in quanto risponde agli stimoli esterni. Un buon esercizio fisico tiene lontana l'artrosi, facilita la rigenerazione dei tessuti e sollecita i muscoli delle gambe, assicurando maggior sostegno agli arti. Anche una dieta salutare che introduce fibre, vitamine e minerali, evitando i grassi saturi, è in grado di limitare le lesioni cartilaginee.
A seguito di fratture delle articolazioni è possibile che avvenga anche la lesione della cartilagine del ginocchio, così come a seguito di distorsioni, è possibile che avvenga uno strappo della cartilagine. La risonanza magnetica è in grado di "catturare" l'entità del danno, analizzando lo stato del menisco e se è necessario l'intervento di artroscopia al ginocchio, per ripristinare la cartilagine lesa. Le lesioni gravi di menisco possono comportare un danno osseo, includendo danni ai legamenti e successivo gonfiore, dolore, rigidità del ginocchio. L'intervento in artroscopia di Meniscectomia viene effettuato in anestesia locale e dura dai 15 ai 20 minuti: vengono praticate due piccole incisioni nel ginocchio, una per introdurre la microcamera, un'altra per introdurre lo strumento miniaturizzato utilizzato dal chirurgo per riparare la lesione meniscale e asportare le parti di cartilagine rotta. Con un corretto intervento e l'adeguata fisioterapia post-operatoria, il paziente svolgerà tutte le attività precedenti all'operazione.
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