Possiamo trovarla in quasi tutti gli alimenti di origine vegetale. È importante ricordare che è idrosolubile e luce e calore la degradano velocemente. Mangiamo quindi sempre verdura e frutta fresche, possibilmente crude, evitando di lavarle a lungo. Se non vogliamo rinunciare alla cottura optiamo per veloci passate al vapore o al microonde.
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I pomodori possono fornire 25 mg all’etto, ma non è difficile, in un’insalata estiva, mangiarne 200-300 g. Per ottenere il massimo beneficio consigliamo di consumarli appena raccolti e molto maturi: un’ottima idea è lanciarci nella coltivazione di qualche pianta, anche in vaso sul balcone (vi sono varietà semplici, produttive e di piccole dimensioni).
È la fonte più conosciuta di questa vitamina, forse perché in inverno è la più semplice da reperire. La concentrazione è massima nei limoni, nelle arance e nei mandarini (54 mg), ma è buona anche nei pompelmi e nei lime. L’ideale è mangiare il frutto intero, perché nelle spremute l’ossidazione interviene velocemente.
Il modo più dolce di fare il pieno di questa vitamina! Se raccolte al massimo della maturazione ne possono contenere anche 54 mg/hg. Possiamo gustarle intere da sole o usarle per creare ottime macedonie da assaporare subito, magari aggiungendo kiwi, arance e una spruzzata di limone.
Queste bacche di origine asiatica sono una fonte interessante: possono fornirne da 80 a 300 mg all’etto. Occorre però mangiare quelle fresche: l’essicazione porta ad un veloce degrado. Acquistiamole in negozi specializzati o coltiviamo noi stessi una pianta in giardino. Sono ottime da aggiungere alle macedonie o alle insalate.
L’actinidia, di cui l’Italia è uno dei maggiori produttori mondiali, è un frutto buonissimo e dalle infinite virtù. Tra queste spiccano il contenuto di vitamina C (85 mg), quello di potassio, vitamina E e fibre. Acquistiamo quelli più maturi e consumiamoli in fresche macedonie, con altra frutta e bacche di stagione.
Il broccolo, come altre brassicacee quali cavolo di Bruxelles, cavolo nero e cime di rapa, è, con i suoi 110 mg all’etto, delle migliori fonti tra l’altro preziosissimo in inverno, periodo in cui si concentra la raccolta. In Italia viene consumato cotto, ma all’estero, saggiamente, soprattutto crudo, diviso in piccole cimette. Se proprio non ci va optiamo per una veloce cottura al microonde o al vapore.
La rucola viene utilizzata da sempre per il suo stuzzicante sapore amarognolo ideale con altre verdure, formaggi e tartare di carne. È un’ottima fonte di acido ascorbico (fino a 110 g all’etto): consigliamo di inserirla regolarmente nelle insalate estive con pomodoro, lattughe (anche loro ottime, 59 mg/hg) e peperone crudo a fettine.
Tutti conosciamo gli agrumi come fonte di vitamina C, ma in realtà sono questi deliziosi ortaggi l’alimento comune più ricco. Un etto di quelli dolci ne contiene circa 151 mg: cibiamocene in abbondanza, specialmente da crudi (in pinzimoni estivi e insalate). I piccanti possono essere consumati in minore quantità, ma introduciamoli come condimento quotidiano: ci aiuteranno a ridurre l’uso di sale e apporteranno 229 mg/hg!
Questo arbusto, spontaneo nelle radure di campagna, è gradevole per i suoi fiori, ma andrebbe apprezzato soprattutto per i suoi cinorrodi rossi: ogni etto fornisce addirittura 1500 mg di vitamina C! Da metà estate possiamo raccoglierli lontano da zone trafficate: consigliamo di aprirli, eliminare i semi e i piccoli pelucchi, e mangiarli subito. In alternativa è possibile usarli nelle tisane o per fare marmellate (ma la cottura sarebbe da evitare).
È un frutto sconosciuto da noi, spontaneo in tutta l’America Latina. Assomiglia alle ciliegie, ma leggermente più grande. Il suo gusto aspro è dovuto all’eccezionale contenuto di vitamina C (fino a 3100 mg /hg). In Italia è di difficile reperibilità, ma di tanto in tanto si riesce a trovare presso fruttivendoli all’avanguardia e nei supermercati con reparti specializzati in prodotti esotici. In alternativa ci sono estratti farmaceutici.
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