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In ambito sportivo e clinico, gli studi condotti sugli effetti della creatina comportano opinioni controverse. La sostanza interviene sul meccanismo anaerobico alattacido che si attiva durante lo sforzo muscolare intenso. Ciò garantisce un'energia immediata per affrontare un allenamento pesante. Pertanto, l'organismo non produce l'acido lattico e non viene sottoposto a sofferenza muscolare. La brusca sospensione ne altera gli effetti sul fisico, che ritorna ai valori preesistenti in meno di un mese. La creatina non è un eccitante nè uno stimolante per la massa muscolare. L'aumento di volume dipende solo dalla ritenzione idrica. Tuttavia, apporta notevoli benefici contro le malattie neuromuscolari, come la sclerosi laterale amiotrofica. Vanta proprietà antiossidanti, cardioprotettive e neuroprotettive.
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La creatina è reperibile in commercio in polvere oppure in capsule. La sostanza è largamente contenuta nel pesce e nelle carni animali. La creatina va assunta con criterio e moderazione, associata a carboidrati e zuccheri semplici per migliorarne l'assorbimento. Inoltre, va accostata ad una regolare attività fisica. Nella fase di carico, introdurre 20 o 25 grammi 4 volte al giorno per 5 giorni. Per le successive 4 settimane, nella fase di mantenimento, assumere 2 grammi al giorno. Un ulteriore protocollo, prevede l'assunzione di 3 o 6 grammi quotidiani senza distinzione di fase di carico o mantenimento. Alcuni sportivi prediligono il secondo sistema perché garantisce uguali risultati e meno effetti collaterali, di natura gastroenterica. Indipendentemente dai protocolli, intervallare l'assunzione con periodi di riposo di 4 oppure 6 settimane.
L'inadeguata assunzione della creatina può comportare in acuto, degli effetti collaterali di natura gastroenterica, come diarrea, crampi e dolori addominali, rash cutanei e sintomi allergici. L'uso prolungato invece provoca disidratazione ed alterazione dei valori pressori; un incremento ponderale e delle concentrazioni ematiche; miopatie e crampi muscolari. Raramente la creatina interferisce con patologie come insufficienza renale e fibrillazione atriale. Tuttavia, è controindicata nei pazienti con sindrome nefrosica, disidratati e con alterate funzionalità renali. L'assunzione va evitata in caso di allattamento ed in età pediatrica. La creatina comporta un brusco aumento di peso corporeo nei soggetti sopra i 30 anni, dovuto principalmente ai cambiamenti metabolici. L'attività fisica compensa questo effetto distribuendo la massa uniformemente.
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