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Esistono due tipologie diverse di tartaro: entrambe le forme si caratterizzano per essere dure e difficili da asportare, tuttavia presentano particolarità differenti. Ad esempio il tartaro sopragengivale si forma sulla corona dei denti sopra il margine gengivale ed è di colore bianco oppure giallo. Soltanto se si macchia, assume una colorazione differente. Il tartaro sottogengivale, invece, si forma al di sotto del margine gengivale ed è distribuito in maniera più uniforme su tutti i denti. Si caratterizza per assumere una colorazione marrone oppure nera; questo fatto è causato in parte dai prodotti di scissione del sangue proveniente dalle gengive infiammate. Questa tipologia può essere osservata scostando delicatamente la gengiva dal dente oppure è visibile attraverso la gengiva sotto forma di una zona scura.
Proprio per il fatto di essere poroso, il tartaro non può essere mantenuto pulito e si ricopre continuamente di placca. Di conseguenza si provoca un effetto irritante nei confronti delle gengive a causa delle tossine combinate della placca e del tartaro: il risultato è l'infiammazione e la distruzione progressiva delle gengive e delle strutture di sostegno dei denti. In particolare bisogna prestare molta attenzione alla forma che si annida all'interno delle tasche parodontali. Infatti è correlato all'insorgere di patologie dentali e gengivali, la più pericolosa delle quali è la paradontite. Per questo motivo è molto importante per la salute del cavo orale sottoporsi a interventi specifici per asportare completamente il tartaro a intervalli regolari di tempo. Quest'operazione può essere svolta da un dentista, da un odontoiatra oppure da un igienista dentale.
Per combattere la formazione del tartaro risultano molto importanti alcuni accorgimenti, in particolar modo una corretta igiene dentale da effettuare in maniera regolare e continuata nel corso del tempo. La prevenzione riveste quindi un ruolo fondamentale e non deve essere tralasciata oppure trascurata. Occorre quindi pulire sempre i denti dopo aver mangiato usando spazzolino, dentifricio e collutorio. Molto efficace è l'impiego del filo interdentale per eliminare i residui difficili da raggiungere. Un'accurata igiene orale, una pulizia eseguita da professionisti e l'eliminazione di zone di ristagno come otturazioni mal rifinite dovrebbero ridurre o rallentare la comparsa del tartaro. Si consiglia inoltre di sottoporsi a periodiche visite di controllo divise l'una dall'altra da un intervallo variabile di 6-12 mesi. Il periodo può essere diverso a seconda della predisposizione individuale.
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