Non è ben chiara la causa dell'eccessiva concentrazione di colesterolo nella bile, causa dei più comuni calcoli alla colecisti. Sono noti, però, fattori di rischio, dei quali, però, non è ben chiara la connessione causale con la patologia. Lo stile di vita incide fortemente sullo sviluppo della malattia, soprattutto se altri membri della famiglia sono affetti da tale patologia. Maggiormente a rischio sono, perciò, gli obesi, ma anche chi è solo in sovrappeso, chi conduce una vita sedentaria, chi segue una dieta sbilanciata, non necessariamente a causa dell'eccessiva presenza di grassi. Anche il diabete aumenta la probabilità di sviluppare calcoli alla colecisti. Le donne di mezza età sono la categoria più a rischio, soprattutto in caso di gravidanza o cure che incidono sui livelli di estrogeni. Anche chi subisce un dimagrimento repentino è a rischio di colelitiasi. È chiaro, dunque, che, in caso di calcoli alla colecisti, cosa mangiare diventa di fondamentale importanza.
La concentrazione di colesterolo nella bile, che aumenta in caso di dieta sbilanciata o forte dimagrimento, svolge una funzione decisiva nello sviluppo della colelitiasi. Il colesterolo in eccesso prodotto dal fegato, infatti, ritorna all'organo di origine, che lo impiega nella sintesi della bile. È dimostrato che non esiste un rapporto causale diretto tra ipercolesterolemia e alimentazione ricca di grassi. Sperimentalmente, tuttavia, è noto che una dieta ipercalorica, soprattutto se ricca di zuccheri raffinati e povera di fibre, può portare agli squilibri che causano la calcolosi biliare. Per mantenere stabili i livelli di colesterolo in caso di calcoli alla colecisti, ecco cosa mangiare: non va ridotto l'apporto giornaliero di grassi, che deve mantenersi intorno al 20-30% delle calorie totali, ma vanno prediletti i grassi di origine vegetale piuttosto che quelli di origine animale. L'assunzione di cibi ricchi di omega 3 aiuta a mantenere sotto controllo il colesterolo. È importante assumere fibre e idratarsi sufficientemente, bevendo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno e prediligendo cibi ricchi di liquidi. Va limitata, invece, l'assunzione di zuccheri, soprattutto se raffinati.
L'80% dei casi di calcoli alla cistifellea sono asintomatici. La diagnosi, spesso accidentale, avviene tramite ecografia. A volte, però, possono presentarsi sintomi aspecifici, come nausea e febbre. I calcoli alla colecisti, soprattutto se si incanalano nei dotti biliari, possono dar luogo a dolorose coliche, spesso avvertite sotto la scapola destra o nel quadrante superiore dell'addome. I calcoli possono causare l'ostruzione delle vie biliari o importanti infezioni a carico della colecisti o degli organi correlati, come fegato e pancreas. In questi casi si ricorre alla chirurgia laparoscopica, tramite la quale il medico può anche optare per la rimozione completa della colecisti, la cui asportazione è comunque compatibile con la vita. Se i calcoli hanno dimensioni ridotte, possono essere sufficienti una terapia puramente farmacologica e uno stile di vita sano. In caso di dimagrimento volontario, questo deve avvenire molto lentamente, prevedendo la perdita di massimo un kg a settimana.
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